Roma, 7 mar. (LaPresse) – “Respingo ogni tipo di accusa, per nulla circostanziata, e ribadisco il valore questo prodotto sano del Parlamento”. Così il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, Gian Piero Scanu durante una conferenza stampa dopo l’incontro con il presidente della Commissione sanità del Parlamento serbo. “Dopo la nostra relazione – dice Scanu- c’è stata una levata di scudi. Molti hanno ritenuto arditamente di definire inaccettabili i contenuti e le risultanze della commissione d’inchiesta. C’è stata anche una presa di posizione della ministra della Difesa che inopinatamente ha ritenuto di dover stigmatizzare il nostro atteggiamento parlando criminalizzazione”.
Il 7 febbario scorso è stata presentata la relazione finale della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, guidata dal presidente Gian Piero Scanu (Pd). Nel documento vengono denunciate “sconvolgenti criticità” per la sicurezza e la salute dei militari dispiegati in Italia e nelle missioni all’estero, criticità “che hanno contribuito a seminare morti e malattie”.