IL PUNTO G8, Corte europea diritti: ammissibile ricorso di poliziotti Diaz

Foto LaPresse/Alessio Coser

Roma, 8 mar. (LaPresse) – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dai funzionari di polizia condannati in via definitiva per i fatti della scuola Diaz relativi al G8 del 2001. I poliziotti, che erano stati assolti in primo grado, sono stati condannati in appello e poi in Cassazione per falso e calunnia.

I funzionari che hanno presentato il ricorso sono Gilberto Caldarozzi, Fabio Ciccimarra, Carlo Di Sarro, Filippo Ferri, Salvatore Gava, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Massimo Mazzoni, Spartaco Mortola e Nando Dominici e dinanzi alla Cedu sostengono che la sentenza della Corte di appello di Genova abbia violato l’articolo 6 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo che sancisce in particolare il “diritto dell’imputati di interrogare o far interrogare i testimoni a carico” e quello a un “equo processo”. I ricorrenti lamentano anche che la sentenza di primo grado sia stata ribaltata in appello senza risentire i testimoni.

Nel luglio del 2012 25 poliziotti vennero condannati dalla Cassazione per l’irruzione alla scuola di Genova la notte dei 21 luglio 2001. Tutti condannati per falso aggravato, l’unico reato scampato alla prescrizione dopo 11 anni, in relazione ai verbali di perquisizione e arresto ai carico dei manifestanti, rivelatisi pieni di accuse infondate.

Il blitz alla scuola Diaz-Pertini, dove alloggiavano manifestanti antiliberisti giunti nel capoluogo ligure per le manifestazioni contro il G8 del 2001, avviene nella notte tra il 21 e il 22 luglio, il giorno dopo la morte di Carlo Giuliani. All’operazione presero parte centinaia di poliziotti, e nessuno è mai stato in grado di fornirne il numero esatto, dato che – come è emerso ai processi – molti agenti e funzionari si aggregarono spontaneamente al contingente.

La scuola era ritenuta il ‘covo’ dei black bloc, protagonisti di due giorni di violenti scontri con le forze dell’ordine. Idea rivelatasi poi falsa e infondata.

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