M5s, Grillo:Finita epoca vaffa ma non comincerà quella degli inciuci

Foto LaPresse - Fototre 04/03/18 Genova (Italia) Politica Elezioni politiche 2018, le operazioni di voto Nella foto: Beppe Grillo al seggio di S.Ilario a Genova per il voto, con lui la moglie Parvin e i figli Photo LaPresse - Fototre 04 march 2018, Genova (Italy) Politics The elction day, polling station In the pic: Beppe Grillo

Roma, 19 mar. (LaPresse) – “Non assisterete a una mutazione genetica del movimento. L’epoca del vaffa è finita, ma quella degli inciuci non comincerà”. Così Beppe Grillo in un’intervista a Repubblica. “Io non capisco più cosa è vero e cosa finto, se sono ancora il padre spirituale di un movimento oppure no. Non mollo, ma adesso un capo politico c’è e certe risposte deve darle lui – riflette -adesso la responsabilità di tutti è dare all’Italia una visione per i prossimi vent’anni”.

“La politica oggi è priva di narrazione, non ha un linguaggio contemporaneo, è noiosa, inconcludente. Tra vent’anni saremo una nazione di vecchi e nessuno ci pensa: tutti a chiedersi chi fa il presidente, chi il ministro, chi il premier – continua Grillo – Servono riforme, risorse, a cominciare dalle pensioni. Un anziano ha un costo annuo superiore allo stipendio annuale di suo figlio. Dobbiamo pensare a questo, a cosa fare non alle poltrone”. E riflette: “La specie che sopravvive, anche in politica, non è la più forte, ma quella che si adatta meglio. Noi siamo un po’ democristiani, un po’ di destra, un po’ di sinistra, un po’ di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa. A patto che si affermino le nostre idee”. Sull’Europa “deve rimettersi insieme, ma in modo nuovo. Il problema non è lo spazio comune, ma il modo in cui viene interpretato. In ogni caso non vedo ragioni per gli allarmi. Vi sembra che quella attuale sia una Europa difendibile, vicina alle persone? Parla dell’Italia e non vede il mondo”.

“A noi preme affermare una visione per i prossimi vent’anni, definire la vocazione e il ruolo dell’Italia nel lungo periodo e in tutti i settori, dalla cultura all’economia – dice ancora Grillo – La priorità sono i giovani e gli anziani, chi più è stato lasciato solo. Governare è affrontare il futuro con chi condivide una visione, non dividere le poltrone e poi scoprire di non avere una visione, tantomeno comune”.

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