Molise, urne chiuse, attesa per i risultati. Alle 19 affluenza al 38,96%

Milano, 22 apr. (LaPresse) – Sono terminate alle 23 le operazioni di voto in Molise per le elezioni regionali. Una consultazione che ha assunto, con il passare dei giorni, un’importantissima valenza nazionale e i risultati avranno ripercussioni sulla formazione del governo. Non a caso nella campagna elettorale della più piccola delle Regioni a statuto ordinario si sono impegnati in prima persona i leader delle principali forze politiche, da Matteo Salvini a Luigi Di Maio, da Silvio Berlusconi a Maurizio Martina.

Sono 331mila i molisani, di cui 78.025 residenti all’estero,chiamati a eleggere il successore del governatore Paolo Frattura del Pd. In lizza Andrea Greco (M5S), Donato Toma (centrodestra), Carlo Veneziale (centrosinistra) e Agostino Di Giacomo (CasaPound).

L’affluenza intorno alle 19 era al 38,69%, molto più bassa rispetto al 56,46% registrato alla stessa ora il 4 marzo scorso, per le elezioni politiche. La giornata, soleggiata e calda, ha evidentemente allontanato gli elettori dai seggi. Alle regionali del 2013 – quando c’era la possibilità di votare sia di domenica che lunedì – alle 19 era appena del 32,96%.

Bassa l’affluenza anche alle 12, quando i votanti erano 50.247 pari al 15,17%. Alla stessa ora nella precedente tornata aveva votato il 9,71%, ma alla fine la percentuale si era attestata al 61,63%. Molto alta l’affluenza a Campobasso con il 20,59%, a Venafro con il 20,79%, Termoli il 18,69%. Fanalino di coda Isernia con il 17,65%.

La posta in gioco è alta soprattutto per Movimento 5 stelle e centrodestra. Si parte dai numeri del 4 marzo: M5S con il 44,79% e 78 mila voti, centrodestra 28,9% e 51 mila voti. In mezzo l’incognita del centrosinistra, che riparte dalla Caporetto del 18,1% con 31 mila voti. Un abisso rispetto al 2013, quando il presidente uscente Frattura ne raccolse 85 mila. Adesso bisognerà vedere se i pentastellati riusciranno a consolidare il risultato o se la situazione si evolverà.In ogni caso peseranno quegli 8 mila voti di sinistra che il 4 marzo si sono sparpagliati tra Leu, Pap e Pci.

Per quanto riguarda il centrodestra, la Lega riparte dall’8,67% e 15 mila voti delle politiche e non fa mistero di puntare a fagocitare Forza Italia. La coalizione schiera il commercialista Toma, appoggiato da 180 candidati e nove liste. Solo 20, invece, i candidati della lista M5S per Greco, 33 anni, di Agnone, e 100 per le cinque liste che appoggiano il candidato di centrosinistra Veneziale, assessore uscente del Pd.

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