Alfie, padre: Combatte, sta meglio senza sostegno macchinari

Milano, 25 apr. (LaPresse) – Il padre di Alfie Evans, Tom Evans, ha raccontato ai media britannici che il bambino “sta combattendo” e “ha vissuto come farebbe qualsiasi altro bambino, per 36 ore” da quando è stato staccato il respiratore. Per l’uomo, che sta conducendo una battaglia legale per portare il bambino in stato semi-vegetativo in Italia, appoggiato da organizzazioni e gruppi cattolici, la reazione del figlio di 23 mesi al distacco dalla macchina è “totalmente inattesa” e “dimostra” che i medici si sono sbagliati, anche perché il piccolo “sta meglio ora che quando era collegato alle macchine”. Parlando a ITV, Evans ha aggiunto che gli specialisti “hanno iniziato a nutrirlo solo ieri all’una”, e che “il modo in cui viene trattato è disgustoso, nemmeno un animale sarebbe trattato così”.

 I giornalisti gli hanno domandato se porterà il figlio a casa e l’uomo ha risposto: “Credo che ci stiamo avvicinando”, l’avvocato “ha fatto progressi, ci sentiremmo però più fortunati portandolo in un ospedale italiano”. Intanto, alcune decine di persone si sono nuovamente raccolte fuori dall’ospedale dove il bambino è ricoverato. Inoltre, i media hanno riferito che vari poliziotti sono stati visti entrare nella clinica.

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