Luxuria vittima di un’aggressione vent’anni fa, le foto dei lividi sui social

Il racconto del pestaggio in metropolitana

ROMA (Leonardo Crocetta) – Un livido sull’occhio destro, colpito con un pugno. Il volto tumefatto dalle botte prese; lo sguardo fisso verso la fotocamera per quella che, a distanza di anni, diventerà la testimonianza dell’aggressione subito perché ‘diversa’: è una foto scioccante quella pubblicata dall’ex parlamentare Vladimir Luxuria sui social. “Non mi vergogno a mostrarvi la barba a e i lividi di allora, li ho superati entrambi”, sono le parole amare con cui commenta lo scatto.

Il ricordo dell’aggressione

Un brutto ricordo risalente a più di trent’anni fa. Aveva soltanto vent’anni e viaggiava in metropolitana quando viene notato per gli orecchini che porta da un gruppo di ragazzi. Iniziano ad insultarlo e trascinati dall’istinto del branco iniziano e picchiarlo. “Oggi ho deciso di mostrarvi una foto subito dopo le botte che presi da un gruppo di ragazzi in metropolitana mentre mi urlavano insulti – scrive – Mi fecero male i cazzotti e anche l’indifferenza della gente che continuava a guardare altrove come se non stesse accadendo nulla”.

L’indifferenza fa più male della violenza

“Le botte che mi hanno dato mi hanno fatto molto male”, continua Vladimir, ricordando i momenti terribili del pestaggio. Ma a lasciare un segno indelebile della violenza, più che il livido immortalato nella foto, la freddezza imperturbabile dei passanti. Nessuno protestò contro il brutale gesto, nessuno venne in suo soccorso. “La gente continuava a guardare altrove come se non stessa accadendo nulla – aggiunge – Ancora più dei colpi mi ha fatto male vedere tutte quelle persone che stavano sedute e guardavano solo quale era la prossima fermata”.

Non lasciarsi infettare dall’odio

E’ una condanna senza riserve quella che Luxuria lancia nei confronti del bullismo e dell’omofobia. Ma al biasimo contro la violenza e l’intolleranza non si accompagna una reazione ostile nei confronti degli aggressori. “Non ho mai pensato di trasformare questo odio che avevo subito facendomi infettare – ha aggiunto – Non ho mai voluto restituire questo odio”.

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