Esso, sindacati: decisione cessione raffineria Augusta è inaccettabile

© CRISTIANO LARUFFA / LAPRESSE 20-03-2003 ROMA INTERNI MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEGLI STUDENTI CONTRO LA GUERRA NELLA FOTO UNO STRISCIONE DEI VERDI, ALLE SPALLE L'AMBASCIATA AMERICANA

Milano, 9 mag. (LaPresse) – “La decisione di Esso di procedere alla cessione della raffineria di Augusta, dei depositi di prodotti petroliferi di Augusta, Palermo e Napoli (di proprietà di Esso Italia) per un numero complessivo di oltre 700 lavoratori diretti e oltre 900 dell’indotto alla algerina Sonatrac, è inaccettabile”. È il commento di Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil e Paolo Pirani, segretario generale Uiltec alla notizia dell’accordo tra Esso Italia e Sonatrach per la cessione del ramo costituito dalla raffineria di Augusta e dai depositi carburante di Augusta, Palermo, Napoli e relativi oleodotti. “Questa vicenda è l’ennesima prova della necessità di regole europee e internazionali che impediscano alla multinazionali di assumere unilateralmente decisioni dalle gravi ripercussioni sociali”, continuano i sindacalisti. “Basterebbe già stabilire che, se una di queste imprese decidesse di lasciare il territorio in cui ha operato, dovrebbe restituire tutti gli aiuti e i vantaggi economici di cui ha beneficiato a tutti i livelli”, hanno sottolineato Barbagallo e Pirani.

Per i sindacalisti, “non si può pensare di lasciare un sito importante del Mezzogiorno come quello in Sicilia come insalutati ospiti senza neanche la cortesia di informare né i sindacati, né le istituzioni, né il governo, queste modalità di informazione vanificano anni di relazioni sindacali corrette”. Per Barbagallo e Pirani si tratta di un’uscita dall’Italia da parte di Esso: “Dopo aver venduto qualche mese fa l’intera rete distributiva, Esso prosegue con la sua exit strategy dall’Italia. Questa decisione contribuisce a ridisegnare il quadro della raffinazione nel Paese aumentando le condizioni di incertezza che interessano il settore”. Per i due sindacalisti, quindi, “occorre una presa di posizione forte e un’assunzione di responsabilità di tutti per salvaguardare patrimoni industriali e posti di lavoro. Nonostante il momento, interesseremo immediatamente il Governo per le azioni necessarie del caso”. “Inoltre – hanno concluso – coinvolgeremo i nostri lavoratori nelle azioni necessarie alla difesa dell’occupazione in un territorio come quello siracusano già pesantemente provato”.

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