Al via la demolizione del Velvet a Rimini, si chiude un’era

Era la discoteca di riferimento per italiani e stranieri

RIMINI – Iniziata la demolizione dell’edificio che ospitava il Velvet di Rimini, storica discoteca rock della Romagna. Le principali ragioni della chiusura prima e dell’obbligo di abbattere parte della struttura poi sono dovuti alla scadenza a febbraio scorso del contratto d’affitto e a una sentenza del Consiglio di Stato giunta al termine di una lunga vicenda legale. Dismissione della sala grande, del corpo centrale e cuore del locale.

Fu fondata nel 1989

La possibilità di realizzare sulla stessa area un progetto alternativo, ipotizzata in un primo momento dai gestori e sostenuta dall’amministrazione comunale, è invece fallita per l’impossibilità di trovare un accordo con i proprietari dell’immobile. L’edificio si trova in zona Sant’Aquilina, località La Cerbaiola di Rimini e fu fondato nel 1989 dal disk jockey riminese Thomas Balsamini, scomparso il 10 giugno 2013 a 47 anni. Prosecuzione dello Slego, nato nel 1977 assieme all’Aleph – The Cult Club, locali da ballo alternativi alle balere da liscio o alle discoteche più indirizzate nella disco music, il Velvet fu un punto di riferimento per la musica per tutti gli anni Novanta. Che il locale dovesse essere demolito era cosa già nota da qualche settimana.

Addio agli ultimi pezzi della struttura

Ieri però è stato è il giorno dell’addio anche degli ultimi pezzi rimasti della struttura: la pista, dove campeggia l’indimenticabile scritta ‘Velvet’, e le gradinate che si affacciano sulla sala. Sul palco si sono tenuti dal 1989 in poi oltre mille concerti Skunk Anansie, Bluvertigo, Afterhours, Max Gazzè Soundgarden, Verdena, Spacemen 3, Ramones, Motorpsycho, Deus, Pavement, Bad Religion, Fear Factory, Emir Kusturica e la sua No Smoking Orchestra. Ma anche Cristina d’Avena, Sabrina Salerno, Nada, Donatella Rettore, tanto per spaziare in tutti i generi possibili, senza preconcetti.

Era un locale di riferimento

Proprio l’offerta musicale ad ampio raggio e l’ambiente del tutto innovativo e alternativo fece diventare il locale il punto di riferimento per quanti in riviera romagnola sfuggivano alle stereotipate e massificate offerte di musica house e del liscio romagnola in un’atmosfera cool che sarà irripetibile visto che oltre prima della fine del Velvet era già terminata l’era dell’alternativa alla musica commerciale, quella che si era spostata nella Baia degli Angeli  di Gabicce che ruota intorno al Baia Imperiale o a quella del Cocoricò. “Quelle mura eravamo tutti noi e la nostra vita, la nostra musica, i nostri anni più spensierati”  ricordano quanti la frequentarono.

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