COVERCIANO (Giovanni Ibello) – In quarantacinque minuti di conferenza stampa, il nuovo commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, ha illustrato ai giornalisti presenti a Coverciano il suo progetto sportivo per il rilancio del “Club Italia”. A prendere la parola è il commissario della Figc, Roberto Fabbricini che, introducendo l’ex Zenit, ha spiegato che “la scelta è stata determinata dal fatto che Roberto Mancini ha manifestato una voglia smisurata di sedersi sulla panchina che fu di Ventura. E’ una persona dotata di grande competenza tecnica – ha osservato Fabbricini – e quindi bisogna riporre in lui la massima fiducia. Mancini è stato un grande calciatore, ha allenato società di massimo livello e – chiosa – per sposare la nostra causa ha inteorrotto i rapporti con una sodalizio di grande livello come lo Zenit. Anche questo è significativo per noi”, ha detto Fabbricini.
Parla Mancini
Poi la parola è passata all’allenatore che ha condiviso la gioia con i presenti: “Sono emozionato, allenare al Nazionale di calcio non è mai un qualcosa di banale. Ringrazio Uva e Oriali che mi hanno fatto sentire apprezzato e desiderato sin dal primo momento. E’ stata una scelta semplicissima. Sono orgoglioso di questo passo, penso ai miei genitori. Credo che a questo punto possano essere orgogliosi di me. Ringrazio tutti gli allenatori che mi hanno portato fino a qui. E’ anche grazie a loro che sono cresciuto come tecnico. Diventare Ct della propria nazionale è la massima ambizione per tutti gli allenatori. Alleno da tanti anni, e penso che sia arrivato il momento giusto per fare una scelta del genere”.
Poca qualità rispetto al passato glorioso degli azzurri
“Sono ben consapevole che questo è un periodo delicato per il calcio italiano, però anche nei momenti difficili si possono trovare buoni giocatori per formare una squadra di livello. Potremmo richiamare Balotelli, ma dovrà essere all’altezza di Euro 2012. Pirlo nello staff tecnico? Ne ho parlato con Costacurta e Oriali, ora dobbiamo rivolgerci a lui per capire quali sono le sue intenzioni. Il mio obiettivo è molto semplice: riportare l’Italia dove merita, sul tetto d’Europa e del Mondo. Abbiamo vinto pochi europei, dobbiamo provare a vincere il prossimo. Di mondiali, invece, ne abbiamo in abbondanza. Siamo fuori dal prossimo, è vero, e questo è un dato incontrovertibile, ma non è giusto dare la colpa all’allenatore. Mi rendo conto però che se fallisci in azzurro hai 50 milioni di tifosi arrabbiati con te. Se invece riesci a vincere, questo ti cambia la vita”.
Un messaggio ai calciatori
Il tecnico poi parla direttamente ai giocatori che andranno a formare il gruppo che si dovrà guadagnare la qualificazione ai prossimi campionati europei: “Per me è importante che diano tutto per questa causa, voglio vedere calciatori che non hanno paura di sognare. Da ragazzino guardi le partite della Nazionale in tv, fai il tifo, inizi a sognare. Per questo dico che i sogni sono importanti. Voglio dare spazio a chi avrà voglia di sognare insieme a me. Non mi importa dell’età dei calciatori. Anche i “vecchi” come De Rossi possono dare una mano”.
Sull’annosa questione del bel gioco
Sull’annosa questione del bel gioco, Mancini non ha dubbi: “Non sempre giochi bene e poi riesci a vincere. Al tempo stesso è difficile vincere se si gioca male. La mia intenzione è chiamare calciatori in grado di giocare il miglior calcio possibile”.