BARI (Maurizio Lombardi) – Il Tribunale di via Nazariantz Hrand a Bari è inagibile. A dirlo è il comune del capoluogo pugliese che ha revocato l’inagibilità a tutta la struttura dopo i gravi problemi che si erano verificati circa una settimana fa.
Situazione che si trascina da settimane
La prima avvisaglia che qualcosa nella struttura del palazzo di giustizia barese non andasse lo aveva lanciato lo stesso procuratore Giuseppe Volpe. I lavori di consolidamento della struttura riguardavano la platea di fondazione del palazzo, risultando incompatibili con il prosieguo delle attività giudiziarie. Poi un cartello, lo scorso 22 maggio aveva avvisato che la struttura fosse a rischio sgombero.
Tra 90 giorni il via allo sgombero
Sono 90 i giorni che il Comune di Bari ha concesso al Tribunale per liberare i locali della struttura di via Nazariantz. Toccherà alla proprietà dell’immobile farsi carico delle spese di trasferimento dell’archivio presente al livello interrato, mentre sarà vietato l’accesso al pubblico fino al termine delle operazioni. Solo una volta che la struttura sarà completamente libera da ogni ostacolo si potrà procedere all’inizio vero e proprio dei lavori.
Il Tribunale si sposta a Modugno
Per sopperire alla mancanza del Tribunale in città si è adoperato anche il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il ‘guardasigilli’ ha trovato l’alternativa nei locali dell’ex sezione distaccata di Modugno. Ora toccherà al Demanio valutare la congruità e procedere con il nulla osta e alla stipula del contratto di locazione della sede temporanea.
Chiusa anche la tensostruttura temporeanea
In questi giorni, la Protezione Civile si era mossa con tre tensostrutture montate all’esterno del palazzo di giustizia barese. Anche questa soluzione non è stata però l’ideale ed è stata revocata l’agibilità anche per queste strutture. Peli di animali e sporcizia hanno infatti invaso due delle tre tende, quelle con il pavimento in pietrisco, creando un ulteriore problema. La terza tenda, completamente rivestita in plastica ha invece subito un effetto serra. I condizionatori e le luci al neon, non alimentate dai generatori hanno infatti aumentato il caldo anziché diminuirlo.