Isis attacca una caserma della polizia in Iraq, tre agenti uccisi

Gli uomini del Daesh sono stati alla fine respinti dalla controffensiva irachena dopo aver subito parecchie perdite

Iraq
LaPresse-Xinhua

BAGHDAD – Uccisi tre agenti di polizia nella provincia di Salahuddin, in Iraq. L’agguato, avvenuto nella notte, ha portato a scontri tra gli agenti e i jihadisti, autori dell’incursione. I miliziani dell’Isis hanno attaccato una caserma della polizia federale a 180 chilometri da Tikrit, capoluogo della provincia. Gli uomini del Daesh sono stati alla fine respinti dalla controffensiva irachena dopo aver subito parecchie perdite. Al termine dello scontro, la ritirata dei militari Isis che ha lasciato al suolo armi e corpi.

L’Iraq dopo la guerriglia con l’Isis

L’Iraq, in seguito agli scontri con lo Stato islamico, cerca di riprendersi. Atti terroristici del genere, però, spaventano non solo la popolazione ma anche le istituzioni. Lo Stato autoproclamatosi di Abu Bakr al-Baghdadi è sempre uno spettro, non solo per la minaccia terroristica, ma anche perché occupa parte del territorio iracheno. Dopo le elezioni del nuovo governo federale del 12 maggio, il religioso sciita Muqtada al Sadr ha preso il potere e sembra aver ridimensionato i rapporti con l’Iran, importante alleato iracheno. Il neo-presidente ha recentemente cambiato i suoi orizzonti, dimostrandosi aperto anche ai sunniti. Essendo l’Iran un paese prettamente sciita, si può ben comprendere come si tema una possibile, completa chiusura a questo, che ha sempre avuto un ruolo cardine nell’economia e negli affari interni iracheni, da parte di Baghdad.

La Siria dilaniata dall’offensiva dell’Isis e da altri conflitti

Continuano invece gli scontri tra Isis e Siria, che è anche dilaniata da una guerra civile. Con l’attacco del 7 aprile scorso, si riaprono vari fronti: Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno attaccato la Siria dichiarando di voler fermare l’uso di armi chimiche. L’Isis però è stato fortemente represso grazie all’ausilio delle truppe americane che hanno bombardato le infrastrutture di petrolio usate per finanziare le spese del califfato. Nonostante ciò, rimane una forte minaccia in Medio Oriente e in Occidente, come testimoniano l’attacco di questa notte e l’attentato di lunedì a Liegi.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome