Migranti, il Governatore Rossi: “In Toscana chiederemo autonomia per accoglienza”

"Questa storia dei centri per il rimpatrio dei migranti in Toscana lo facciano. Io non ho avuto nessuna nota particolare. Se e quando arriverà daremo il nostro parere. Siamo pronti a chiedere l'autonomia per la gestione dell'immigrazione"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

FIRENZE (LaPresse) – Accoglienza ai migranti, se ne è parlato stamattina a Firenze. “Questa storia dei centri per il rimpatrio dei migranti in Toscana lo facciano. Io non ho avuto nessuna nota particolare. Se e quando arriverà daremo il nostro parere. Siamo pronti a chiedere l’autonomia per la gestione dell’immigrazione. Ci governano i federalisti, in Lombardia e in Veneto hanno fatto anche un referendum per essere autonomi e anche noi abbiamo una bozza che porteremo in Consiglio per l’autonomia”. Così il presidente della Toscana, Enrico Rossi, oggi a Firenze, a margine della firma di un protocollo d’intesa tra Regione, Inail, Vigili del fuoco, sindacati e associazioni datoriali sul coordinamento e il monitoraggio della sicurezza sul lavoro, parlando dei cosiddetti Cpr.

L’appello al nuovo ministro Salvini

“Al nuovo ministro federalista Salvini – ha aggiunto Rossi parlando di migranti – chiederemo di essere federalisti. E che ci sia consentito cioè di gestire la cosa a modo nostro”. Il presidente della Toscana ha spiegato che “noi non vogliamo più immigrati degli altri. Però se li avessimo gestiti alla Toscana penso che i migranti avrebbero avuto un’attività lavorativa e così si sarebbero inseriti meglio”. Secondo Rossi, i migranti “quando arrivano e sono in attesa di un permesso di soggiorno o di asilo e accoglienza, hanno il diritto dovere di sentirsi utili nella collettività che li ospita”.

Si è parlato anche di acciaio

“Ho sempre ripetuto che sarò soddisfatto e contento quando Piombino tornerà a produrre acciaio” e solo allora “vorrà dire che la battaglia sarà stata vinta in maniera definitiva. Avevamo promesso ai lavoratori e ai cittadini della Toscana che mettevamo la testa sul fatto che Piombino tornasse a produrre acciaio”.

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