Il numero uno di Intesa San Paolo: “Nessun futuro per l’Italia se non in Europa, contribuirà a riforme”

Messina: "Non c'è futuro per l'Italia se non in Europa e il Paese potrà dare il suo contributo alle necessarie riforme dei processi della governance europea"

LaPresse - Sergio Agazzi

MILANO (LaPresse) – “Non c’è futuro per l’Italia se non in Europa” e il Paese “potrà dare il suo contributo alle necessarie riforme dei processi della governance europea”. E’ quanto afferma in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt il numero uno di Intesa San Paolo, Carlo Messina. “Negli ultimi anni – prosegue Messina -, infatti nel fronteggiare la crisi più dura del dopoguerra, le istituzioni europee non sono state all’altezza del loro compito. Nelle popolazioni di molti Paesi europei si sono innescati meccanismi di disaffezione più o meno motivati nei confronti della ‘casa comune’. L’Europa deve ritrovare le ragioni più profonde collocate alla base del suo progetto originario. Serve un insieme di popoli accomunati dalla pace, dalla solidarietà e dalla capacità di competere insieme sullo scacchiere internazionale” “.

Serve una Europa più forte

Per il ceo di Intesa San Paolo infatti i veri rischi “per un indebolimento dell’Europa vengono dalla minor coesione alla base del rapporto tra i Paesi che ne fanno parte. Penso al problema dei migranti, un tema enorme. L’Italia di recente lo ha affrontato con politiche più decise raggiungendo risultati importanti. Ma è stata lasciata sola, creando le condizioni perché le nostre famiglie si sentissero meno sicure”. Per questo, “ritrovare le ragioni di un’Europa politica significa un’Europa più forte, più coesa. Che sia in grado di tornare a essere protagonista nelle partite nei mercati globali. Infatti in una fase come questa, nella quale ci troviamo ad affrontare una ‘guerra commerciale’ a noi sconosciuta almeno in tempi recenti”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome