Roma (LaPresse) – Da molti anni con problemi di droga aveva avuto un’accesa discussione con la madre in conseguenza della sottrazione della fede nuziale. La madre gli inviava un messaggio sul cellulare accusandolo del furto della fede invitandolo a curarsi o comunque intraprendere un percorso di recupero. La risposta del figlio non si è fatta attendere. Dopo aver offeso la madre è passato alle minacce di morte che avrebbe messo in atto entro tre giorni.
La dinamica dei fatti
Di fatto la notte del 24 maggio l’uomo, un 37enne reggiano, rientrava a casa dirigendosi verso la camere da letto della madre che si era chiusa a chiave proprio per paura della reazione del figlio che urlava alla madre di aprire la porta che avrebbe altrimenti sfondato. Una volta aperta la porta l’uomo cercava di aggredire la madre venendo bloccato dalla sorella a cui il 37enne rivolgeva la sua violenza: le metteva le mani al collo, la stringeva verso il televisore della cucina e sebbene la madre cercasse di fermarlo riusciva a dare una testata in faccia alla sorella.
Quindi si allontanava minacciando di tornare dopo tre giorni per ammazzarle entrambe. Tuttavia non si allontanava rimanendo nel cortile di casa dove brandendo un coltello minacciava di morte le due donne. Prima dell’arrivo dei carabinieri di Quattro Castella, allertati dai vicini di casa, l’uomo arrampicatosi ne balcone riusciva a entrare in casa conficcando il coltello nel tavolo di legno con un fazzoletto contenente minacce di morte a madre e sorella.
All’arrivo i carabinieri di Quattro Castella fermavano l’uomo trovandolo in possesso di due coltelli. Altre armi bianche (coltelli e katane giapponesi) sono state trovate e sequestrate dai carabinieri nella camera occupata dall’uomo nell’abitazione. Gravi episodi di violenza domestica per i quali, al termine delle indagini, i carabinieri hanno denunciato l’uomo alla Procura reggiana. Per i reati di minacce aggravate e lesioni personali (la sorella riportava una serie di traumi giudicati guaribili con una prima prognosi di 10 giorni). La Procura, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri di Quattro Castella, ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo, della misura cautelare coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare che è stata eseguita l’altra mattina dai militari dell’Arma, che hanno allontanato da casa l’uomo.