Bari, estorcevano denaro al titolare di un’attività commerciale: due arresti

Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Triggiano hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e l’altra agli arresti domiciliari

Roma (LaPresse) – Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Triggiano hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e l’altra agli arresti domiciliari, a carico di L.F. 54enne e R.V. 60enne, entrambi noti alle Forze dell’Ordine, ritenuti responsabili di estorsione ai danni del titolare di un’attività commerciale. I malviventi in più occasioni hanno minacciato, anche di morte, l’imprenditore richiedendogli addirittura la cessione dell’attività commerciale unitamente ad oltre 20.000 euro in contanti. Le minacce, le violenze e gli abusi, andati avanti per mesi hanno infine convinto l’imprenditore a rivolgersi ai Carabinieri della locale Stazione che prontamente hanno avviato le indagini del caso.

Il coraggio dell’imprenditore unitamente alla pronta risposta dell’Arma e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari che ha coordinato le indagini, hanno permesso di assicurare alla giustizia i due pericolosi malfattori che, sulle spalle delle vittime, avevano costituito un clima di terrore e paura che con la denuncia è stato superato.

Pochi giorni fa un altro caso a Roma

Un uomo è stato arrestato a Roma per aver tentato di estorcere denaro a due imprenditori. E’ arrivato puntuale, così come da accordi con le sue vittime. Ha recuperato la busta che avrebbe dovuto contenere 10.000 euro in contanti – ma che in realtà era stata riempita di fogli di carta – lasciata in un cassonetto dei rifiuti in circonvallazione Gianicolense. Ma sul posto, purtroppo per lui, erano appostati anche i Carabinieri della Stazione Roma Aventino che lo hanno arrestato.

L’estorsore è un cittadino egiziano di 43 anni incensurato.

Le sue vittime sono due fratelli romani titolari di un bar nei pressi del Circo Massimo. Da qualche tempo ricevevano minacce anonime consistenti dapprima in una serie di telefonate minatorie del tipo “pagate o il vostro bar salta in aria”. Poi con messaggi riportanti frasi dello stesso tenore affissi sulla serranda della loro attività.

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