Colpo al clan Fasciani, sequestri per oltre 18 milioni di euro

Un patrimonio fatto di immobili e attività varie tra Roma, Ostia e L’Aquila

Foto Claudio Furlan / Lapresse

OSTIA – Duro colpo al clan Fasciani. Si è trattato di un’operazione importante e di enormi dimensioni quella svolta questa mattina da parte della Guardia di Finanza. Le fiamme gialle hanno infatti sequestrato beni per oltre 18 milioni di euro a due persone, ritenute esponenti di spicco del clan di Ostia.

Le indagini e il provvedimento

Il provvedimento di questa mattina rappresenta l’epilogo di indagini compiute da polizia e guardia di finanza tra il 2013 e il 2014. Dalle stesse è infatti emerso che i fratelli Fasciani erano di fatto a capo del sodalizio che svolgeva i propri traffici nella zona del lungomare. È stata la Dda a delegare le fiamme gialle allo svolgimento di verifiche improntate alla ricostruzione del patrimonio posseduto dai due oltre che dai loro familiari. E le risposte, dopo un’indagine come detto delicata e duratura, sono state piuttosto chiare.

Attività commerciali ma anche case e terreni tra i beni sequestrati e confiscati

Nello specifico un enorme patrimonio di carattere mobiliare e immobiliare in gran parte intestato ai loro familiari e che nulla aveva a che fare con la capacità economica ufficiale degli stessi. Le fiamme gialle hanno parlato a tale proposito di ‘inquinamento’ dell’economia legale del litorale, grazie al controllo di numerose società nell’ambito della ristorazione e della gestione degli stabilimenti balneari. Ma anche di parchi di divertimento molto in voga nel periodo estivo, tutte gestiti da soggetti risultati poi prestanome del clan e tutte con il solo scopo di celare i traffici illeciti dell’organizzazione criminale.

Come detto 18 milioni di euro in beni confiscati. Si parte da società e una ditta individuale per arrivare a bar, ristoranti, panifici, stabilimenti balneari, immobili e terreni. Tutti tra Roma e Ostia ma anche nella provincia dell’Aquila. Per tutto questo i due fratelli sono stati sottoposti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di quattro anni.

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