ROMA – Era In camicia verde (più scuro di quello leghista) quando Marcello Dell’Utri è uscito dal carcere. Le porte di Rebibbia gli si sono aperte dopo l’ennesimo ricorso presentato al tribunale di Sorveglianza. Una busta in mano, occhiali da sole tra i bottoni e scarpe di ginnastica. Ad aspettarlo c’erano i suoi due figli. Almeno fino al prossimo 28 settembre l’ex senatore sarà ristretto ai domiciliari, nella casa romana. Poi l’udienza, fissata per discutere sulle sue condizioni di salute, deciderà il destinato da detenuto di Dell’Utri.
La condanna definitiva
L’ex parlamentare era in carcere dal 2014. Sta scontando una pena (definitiva) per concorso esterno a Cosa Nostra: 7 anni di reclusione. Avrebbe apportato il suo aiuto alla mafia siciliana fino al 1993.
La nuova sentenza
Tre mesi fa Marcello Dell’Utri, però, aveva incassato una nuova condanna (in primo grado). Sentenza più pesante, stavolta: 12 anni di carcere perché, per i giudici di Palermo, perché coinvolto nella presunta trattativa Stato-Mafia. In questo processo l’ex senatore berlusconiano è accusato di minaccia al corpo politico dello Stato.