Emilia Romagna, Bonaccini: “L’eccidio del 1944 è un monito, un passato da non dimenticare”

Il presidente della regione emiliana ricorda le vittime del Campo di Fossoli

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Stefano Bonaccini

BOLOGNA (LaPresse) Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, ha partecipato alla commemorazione dell’eccidio avvenuto il 12 luglio 1944. Presso il poligono di tiro di Cibeno, un quartiere di Carpi, furono infatti trucidate 67 persone recluse nel Campo di Fossoli. Le vittime provenivano da 27 province italiane e avevano diversa estrazione sociale. Rappresentavano dunque le tante anime dell’antifascismo presenti nel Paese. “Luoghi simbolo come Fossoli ci richiamano al dovere di non dimenticare. Una lezione sul passato di straordinaria attualità che mai come oggi rappresenta un monito cui ancorare il nostro presente. Non si torna indietro. Lo dobbiamo a quanti hanno combattuto e resistito per darci un Paese libero”. Queste le parole del presidente.

Bonaccini ricorda le vittime del 12 luglio 1944

Nel dicembre 2016, grazie a un accordo siglato tra Presidenza del Consiglio dei ministri, Regione Emilia-Romagna e Comune di Carpi, si è arrivati a uno stanziamento di 1 milione di euro, 500 mila finanziati dalla Presidenza del Consiglio. E altri 500 mila euro dalla Regione. Con lo scopo di valorizzare il Campo di Fossoli. E realizzando così un centro visitatori con un museo multimediale, un luogo di studio, un laboratorio didattico. E anche uno spazio espositivo per il recupero delle parti originarie della struttura.

Nell’ex Campo si registrano oggi circa 30.000 visitatori all’anno. Visitatori che sono costituiti prevalentemente da studenti e gruppi di scuole. “L’impegno per ricordare uno dei luoghi simbolo della memoria di questa regione si è concretizzato nel settembre 2017. Con un contributo di 3,5 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione di questo sito. Si tratta infatti di finanziamenti stanziati dal Ministero col piano strategico Grandi progetti beni culturali”. Lo ha detto Stefano Bonaccini.

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