BARI – Si sfidarono nel pieno centro di Bitonto. Era la mattina del 30 dicembre scorso. Una faida spietata, barbara: da un lato il gruppo Conte, attivo nella periferia. Dall’altro la cosca Cipriano, guidata da Francesco Colasuonno. La loro guerra è costata la vita di un’innocente: una donna di 84 anni fu raggiunta da un proiettile. Anna Rosa Tarantino morì sul colpo. Stava rincasando dopo esser stata a messa.
Al via il processo
La Dda di Bari ha chiesto il giudizio immediato per 10 imputati: avrebbero partecipato a quattro agguati andati in scena proprio a Bitonto. Ed in uno di quei raid fu uccisa la signora Tarantino. A tutti la Procura distrettuale contesta l’aggravante mafiosa. Tra le persone che dovranno affrontare il processo c’è il boss Domenico Conte, considerato dagli inquirenti il mandante dei raid.
Il vero bersaglio
Il vero bersaglio da colpire sarebbe stato Giuseppe Casadibiari. Sopravvissuto ai killer poco dopo decise di pentirsi. La prima udienza del processo era stata fissata per il 10 settembre dinanzi alla Corte d’Assise di Bari, ma la maggior parte degli imputati hanno scelto di affrontare l’iter di primo grado con rito abbreviato.
L’inchiesta sull’assassinio della Tarantino il 17 marzo scorso culminò con l’esecuzione di 7 misure di custodia cautelare in carcere. A puntellare le tesi degli investigatori furono le testimonianze di Casadibari e Vito Antonio Tavullo, ritenuto elemento di vertice del clan Conte.