ROMA – Un attacco digitale programmato. Una raffica di ‘post’ azionata a tavolino dalle ‘tastiere’ russe. L’esplosione di tweet contro Mattarella, dopo il suo no a Paolo Savona come ministro dell’Economia, sarebbe stata pilotata da Mosca.
#Mattarelladimettiti
Tra gli account che parteciparono alla pressione ‘web’ su Mattarella, circa 20 avrebbero una storia controversa: erano stati già adoperati dall’Ira (Internet Research Agency) di San Pietroburgo per sostenere la propaganda dei partiti populisti. Questi contatti si sarebbero intrufolati nelle discussioni ‘digitali’ rafforzando il trend anti-Mattarella.
I troll
Insomma, i troll di San Pietroburgo, con densità diversa, avrebbero svolto la stesso ruolo avuto negli Usa con gli ‘attacchi’ alla Clinton per favorire Donald Trump. Nel caso italiano, invece, il personaggio su cui incanalare il livore della rete sarebbe stato il Presidente della Repubblica per favorire le compagini anti-euro.
La maggior parte degli account ‘puri’, reali (che partecipavano ai botta e risposta) erano ignari che a tener banco fossero contatti tarocchi, creati dall’agenzia russa.
I troll lanciavano l’argomento, avrebbero creato pure dei link tra varie sponde populiste, coinvolgendo anche personaggi politici di rilievo. Il tutto per fungere da megafono a chi non condivideva la scelta del Capo dello Stato.
La presunta ingerenza dei russi nei post anti-Matarella sarebbe emersa dalle recenti analisi sull’attività dell’Ira realizzata dal sito ‘Firethir Tyeight’. Quei dati esaminati dal portale web, sono stato oggetto di indagine ‘Russiagate’ attivata dal procuratore speciale Robert Mueller