Messina, rapinavano con l’ipnosi: sei arresti

Le vittime percepivano un intenso profumo che unito ad altre tecniche di manipolazione ipnotica le induceva in stato confusionale

Foto LaPresse - Andrea Campanelli

Messina (LaPresse) – I carabinieri di Messina hanno arrestato sei persone ritenute responsabili di rapina aggravata in concorso mediante l’ipnosi delle vittime. L’operazione, denominata Hypnose, ha sgominato una banda i cui componenti rapinavano numerose vittime, perlopiù anziane, che venivano avvicinate dagli indagati col pretesto di una finta compravendita di gioielli. Le vittime percepivano un intenso profumo che unito ad altre tecniche di manipolazione ipnotica le induceva in stato confusionale e venivano persuase a recarsi presso la propria abitazione o presso i propri istituti di credito al fine di procurarsi il denaro che consegnavano ai malfattori.

L’ipnosi è il reato contestato ad uomo di Brindisi lo scorso maggio

Un artigiano di 48 anni è stato arrestato dalla polizia di Brindisi per violenza sessuale aggravata su minore, minaccia e violenza privata. All’epoca dei fatti l’uomo, già detenuto per analoghi comportamenti e originario di Mesagne, era membro di un’associazione sportiva del posto. Secondo l’accusa avrebbe preteso dalla giovane atti di autolesionismo, come tagli sul corpo, bruciature alla schiena, sui polsi e sulle gambe, oltre a indurla a tentare il suicidio ingerendo farmaci. Il 48enne costringeva la minore, oltre alle pene corporali, anche a sottoporsi a sedute di ipnosi.

Gli investigatori lo descrivono come persona stimata dai genitori delle adolescenti che gravitavano nell’associazione sportiva di cui era membro. Lo vedevano come un educatore, un supporto per la crescita delle loro figlie. E’ stata una neo 18enne, verso la fine dell’anno scorso, a denunciare le violenze subite presentandosi negli uffici del commissariato di Mesagne

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