Genova, monconi del Ponte Morandi sequestrati dalla Procura. Toti: “Case entro metà novembre”

Si cercano di individuare le possibili cause del crollo

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse In foto Giovanni Toti

MILANO (LaPresse) – I consulenti della Procura dovrebbero incontrare in queste ore i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si trovano già a Genova: per la loro relazione hanno chiesto almeno 60 giorni di tempo.

Al momento, come confermato dalla Procura, non ci sono ancora iscrizioni nel registro degli indagati per la volontà della magistratura di individuare innanzitutto le possibili cause del crollo.

La promessa di Toti

“Entro metà novembre tutti gli sfollati avranno una casa e torneranno a una vita normale. Ma non avranno mai più queste case”. Così il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, intervistato da Rainews24. I genovesi che sono rimasti senza casa dopo il crollo del Ponte Morandi, aggiunge Toti “avranno delle case migliori di queste. Cinquanta saranno disponibili a partire dalla settimana prossima – aggiunge – circa 40 saranno messe a disposizione da Cdp e saranno case già ammobiliate”.

La ricostruzione del Ponte di Genova “pretendo che sia fatta nel più breve tempo possibile e così sarà”. Così il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, intervistato da Rainews24.

Rileggere la storia del progetto del Ponte Morandi

Per lavorare “abbiamo trenta giorni”. Lo ha detto Roberto Ferrazza, l’architetto che è a capo della commissione ispettiva del Mit che si è insediata questa mattina nella prefettura di Genova. L’obiettivo è “rileggere la storia del progetto”. “Abbiamo – afferma all’uscita della prefettura – documenti da chiedere alla concessionaria. Poi sottoporremo tutto alle autorità competenti”.

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