BRESCIA – Cresce la paura nel bresciano. Aumentano i casi di polmonite. Ben 138 gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali di Montichiari, Manerbio, Desenzano Del Garda, Gavardo, Asola e Castiglione delle Stiviere e Mantova. Di questi 124 ricoveri e due persone morte, un 84enne di Carpenedolo e una donna di 68 anni di Calvisano.
Nei supermercato non si trova più acqua minerale, la richiesta è stata altissima e le file alle casse incredibili. Tutto questo nonostante quella del rubinetto sia stata dichiarata sicura e comunque, anche se contaminata, non rappresenterebbe causa di contagio a meno che non venisse inalata.
Le risposte alla paura dei cittadini
È stato l’assessore regionale lombardo alla Sanità Giulio Gallera a chiarire alcuni aspetti della vicenda. Innanzitutto in merito alle due persone decedute che, sulla base degli esami autoptici, non avrebbero contratto la polmonite a causa della legionella. Questo, tuttavia, non escluderà in nessun modo nuove verifiche per chiarire ogni dubbio. Così come altri esami saranno effettuati in collaborazione con i gestori degli acquedotti dei Comuni interessati.
Proseguono i controlli in tutta la provincia
Da questo punto di vista la soluzione sembrerebbe dunque sotto controllo anche se, a scopo precauzionale, alla cittadinanza è stato fornito un vademecum sull’utilizzo dell’acqua corrente. Diversi accorgimenti come pulire i rubinetti e i filtri oppure far scorrere l’acqua prima di utilizzarla. Soprattutto, però, bisognerà fare attenzione a non respirarla ‘nebulizzata’ perché quella può rappresentare causa di contagio.
Sono stati effettuati controlli su 52 campioni distribuiti tra rete idrica comunale e abitazioni private. Al momento solo due le persone risultate positive alla legionella. Il monitoraggio, proseguirà costantemente, almeno finché l’allarme non sarà definitivamente rientrato.