ROMA – Dieci milioni in meno per le persone con gravi disabilità e prive di sostegno familiare. Male.Anzi, malissimo. I ‘deboli’, chi è in difficoltà, dovrebbero essere sempre aiutati. Per loro ogni buon politico dovrebbe riservare sempre il massimo delle risorse. Il taglio è stato previsto dal governo per il biennio 2018-2019. Al segretario del Pd non è piaciuto. Maurizio Martina ha criticato l’esecutivo pubblicamente sui social. Ma ad ordinare quella riduzione era stato Paolo Gentiloni e i suoi ministri (cioè Martina stesso).
L’autogoal
Il numero uno dei democrat aveva pubblicamente punzecchiatto i pentaleghisti su Facebook: “L’ennesima follia di un governo che fa solo danni a chi è più fragile”. Poi quando Lorenzo Fontana, capo del dicastero per la Famiglia e le Disabilità, gli ha ricordato che a decretare quel taglio fu il precedente esecutivo, nel quale c’era lo stesso Martina, il Pd è corso ai ripari cancellando il post.
Il leghista, inoltre, contattato da ilfattoquotidiano.it, ha spiegato che è al lavoro per ripristinare il fondo valutando un suo potenziamento.
Il comunicato di Lehda
A spingere il democrat ad intervenire era stato un comunicato stampa diffuso Lega per i diritti delle persone con disabilità pubblicato.
Il presidente Alessandro Manfredi aveva spiegato che il Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave per l’anno 2018 “è stato decurtato di circa 5 milioni di euro, passando dai 56,1 milioni di euro previsti dal decreto legge 112/2016 ai 51,1 milioni effettivamente messi a disposizione per il 2018”. E l’anno successivo è previsto un taglio della stessa cifra.
Il ministro Fontana ha garantito che si impegnerà per evitare la riduzione del fondo.