SIDERNO – Ancora intimidazioni ai danni della famiglia Congiusta di Siderno. A meno di ventiquattr’ore dall’ultima minaccia, un piccolo tumulo di terra lasciato davanti casa, arriva un nuovo avvertimento. La moglie e le due figlie hanno trovato una croce fatta di sigarette. Dello stesso tipo e marca di quelle fumate da Mario Congiusta. Un insulto alla memoria del ‘padre coraggio’ che ha combattuto per rendere giustizia per il figlio Gianluca Congiusta, ucciso dalla ‘ndrangheta nel 2005. La famiglia ha sporto denuncia. Gli agenti della scientifica sono al lavoro per scoprire l’autore dell’anonima intimidazione.
Non c’è pace per i Congiusta: dopo il ‘tumulo’ per seppellire Mario la croce con le sigarette che fumava
Un mucchietto di terra, a mo’ di tumulo, come a voler seppellire il ricordo di Mario. E’ quanto hanno trovato la moglie e le figlie sulla porta di casa appena ieri. Oggi invece la croce fatta di sigarette. Una minaccia in pieno stile ndranghetista, un messaggio fin troppo chiaro: la battaglia di Mario è morta con lui. Nonostante la sentenza della corte di Cassazione, che ha cancellato un decennio di processi, le minacce continuano. Un volto ignoto, capace di dimostrare di essere appena fuori la porta di casa, pronto a colpire le persone amate e i familiari. Una nuova scossa per i Congiusta, reduci dal lutto che ha colpito la famiglia. Il tutto durante la festa patronale di Siderno.
La solidarietà delle associazioni, don Ladiana: “Sono soltanto dei vigliacchi, non riusciranno a toglierci la vita”.
Non si è fatta attendere la reazione del mondo dell’associazionismo. Da ovunque sono arrivati alla famiglia messaggi di solidarietà. ‘Reggio non tace’ e ‘Libera’ hanno dimostrato la loro vicinanza alla famiglia sidernese. C’è rabbia nella parola di padre Giovanni Ladiana, fondatore di ‘Reggio non tace’: “Ndranghetisti siete soltanto dei bastardi: senza padre né madre. Vigliacchi: sapete compiere i vostri gesti solo di nascosto. Maledetti cadaveri ambulanti. Ma non sarete mai capaci di toglierci la vita”. A cui fa eco don Pino De Masi di Libera, che ribadisce la vicinanza alla famiglia: “I soliti ignoti-noti sappiano che i Congiusta non sono soli”.