Cancro al polmone: a Toronto esperti a confronto

LaPresse/Stefano Cavicchi

TORONTO – Malati affetti da cancro ai polmoni: prolungarne la sopravvivenza, confrontandosi sulle terapie più innovative. E’ l’obiettivo della 19sima Conferenza mondiale sul cancro al polmone (World Conference on Lung Cancer IASLC 2018) che vedrà riuniti fino al 26 settembre settemila esperti da oltre cento Paesi.

L’appuntamento è promosso dall’Associazione internazionale per lo studio del tumore al polmone, presieduta dal direttore dell’Oncologia Medica all’Università di Torino Giorgio Scagliotti, il primo oncologo italiano a ricoprire tale carica.

La diagnosi precoce

“Proprio la diagnosi precoce – spiega Scagliotti – è una delle principali sfide da vincere per controllare questo tumore. Ad oggi, però, è molto difficile e solo l’1-1,5% dei pazienti è diagnosticato in una fase molto precoce della malattia.

I dati in Italia

Nel 2017 in Italia sono stati diagnosticati 41.800 casi di tumore al polmone, che resta una delle 5 neoplasie più frequenti dopo il cancro del colon-retto (53.000 nuovi casi) e del seno (51.000). Negli ultimi anni si registra una marcata diminuzione di incidenza tra gli uomini (in relazione alla riduzione progressiva dell’abitudine al fumo) con un -2% l’anno negli anni più recenti. A questa tendenza fa però riscontro un aumento dei nuovi casi tra le donne (+2,6% l’anno dal 1999 al 2016). Quanto alla percentuale di sopravvivenza a 5 anni, fra i malati di cancro al polmone è del 14,3%, più elevata rispetto alla media europea (13%) e al Nord Europa (12,2%). Tuttavia, questa resta ad oggi una delle neoplasie a prognosi particolarmente sfavorevole.

Cos’è il cancro al polmone

Il tumore del polmone, che si può sviluppare nelle cellule che costituiscono bronchi, bronchioli e alveoli può costituire una massa che ostruisce il corretto flusso dell’aria, oppure provocare emorragie polmonari o bronchiali. Non esiste un solo tipo di tumore al polmone, bensì diverse tipologie di malattia a seconda del tessuto polmonare interessato e inoltre il polmone può rappresentare la sede di metastasi provenienti da altri tipi di cancro (per esempio quello della mammella).

Sintomi

Il tumore del polmone in molti casi resta asintomatico nelle sue fasi iniziali: succede a volte che la malattia venga diagnosticata nel corso di esami effettuati per altri motivi. Quando presenti, i sintomi più comuni del tumore del polmone nel catarro, respiro corto, dolore al petto che aumenta nel caso di un colpo di tosse o un respiro profondo, perdita di peso e di appetito, stanchezza, infezioni respiratorie (bronchiti o polmoniti) frequenti o che ritornano dopo il trattamento.

Il tumore inoltre può diffondersi per contiguità alle strutture vicine (la pleura che riveste i polmoni, la parete toracica e il diaframma sono alcuni esempi), per via linfatica ai linfonodi o attraverso il flusso sanguigno dando anche metastasi a distanza. Quasi tutti gli organi possono essere colpiti – fegato, cervello, surreni, ossa, reni, pancreas, milza e cute – dando origine a sintomi specifici come dolore alle ossa, ittero, cambiamenti neurologici come mal di testa o vertigini, noduli visibili a livello cutaneo.

Diagnosi

In presenza di sintomi sospetti è importante contattare il proprio medico di base che, dopo una visita approfondita nella quale valuterà tutti i segni e i sintomi, potrà prescrivere ulteriori esami di approfondimento come per esempio una radiografia al torace.

Ulteriori approfondimenti possono prevedere anche l’uso di TC, risonanza magnetica e PET, ma per arrivare a una diagnosi certa è necessario effettuare una biopsia – prelievo di un frammento di tessuto tumorale – e il successivo esame istologico, cioè lo studio al microscopio del frammento prelevato.

Spesso viene anche effettuato l’esame citologico dello sputo, nel quale si cercano eventuali cellule tumorali che provengono dai polmoni. Per avere un quadro più preciso della situazione, il medico può prescrivere anche altri esami, un po’ più fastidiosi per il paziente come per esempio la broncoscopia che riesce a visualizzare l’interno dei bronchi grazie a un sottile tubo inserito attraverso la bocca, utile anche per eseguire prelievi del tessuto senza ricorrere all’intervento chirurgico.

Per valutare se la malattia è diffusa alle ossa si utilizza in genere la scansione ossea (scintigrafia), mentre la valutazione della funzionalità polmonare, ovvero di come lavorano i polmoni, è fondamentale se si pensa di ricorrere all’intervento chirurgico per l’asportazione di parte del polmone.

Nel corso delle analisi dei campioni di tessuto prelevati, è oggi possibile determinare la presenza di particolari molecole sulle cellule tumorali, una pratica importante nell’era dei cosiddetti “farmaci intelligenti”: tali molecole possono infatti rappresentare i bersagli di questi farmaci e la loro presenza o assenza aiuta i medici a decidere quale trattamento utilizzare per la cura di ogni singolo paziente.

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