Olimpiadi 2026, è partita la rincorsa del Piemonte al duo Milano-Cortina

In foto Beppe Sala e Attilio Fontana

Roma – Da Venezia a Buenos Aires. Milano e Cortina muovono i primi passi ufficiali per la loro candidatura ai Giochi Invernali del 2026.

Torino continua ad inseguire una chimera

Le Valli Olimpiche, invece, tornano a sperare. Nel guazzabuglio resta un’unica certezza: anche senza l’appoggio economico del governo, Lombardia e Veneto hanno deciso di andare avanti.

Obiettivo: cercare di recuperare il tempo perduto dopo il fallimento del ‘tridente’ 

Il primo appuntamento per mettere a punto la nuova candidatura ‘a due teste’ è a Palazzo Balbi, a Venezia. Qui i governatori Luca Zaia ed Attilio Fontana si riuniranno con i sindaci di Cortina, Gianpietro Ghedina, e Milano, Beppe Sala, per passare dalle parole ai fatti.

Chiara Appendino è finita stretta nella morsa di una tenaglia

Regione e comuni montani però stanno cercando in tutti i modi di uscire dalla buca che la prima cittadina si è scavata. Con il M5S che si è chiamato fuori dalla partita la Lega ha mani libere. Se Lombardia e Veneto hanno mezzi e risorse per fare da sole, con il decisivo aiuto dei privati, la parte piemontese del partito non vuole restare fuori.

Il timore è quello di pagare pegno in termini elettorali

Ci sarebbe quindi un’ipotesi caldeggiata dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti, il deus ex machina della candidatura, ovvero quella di far rientrare nel dossier le Valli Olimpiche bypassando il capoluogo.

Un progetto che ricalca quello originale, e poi abolito, ‘a tre teste’. Un idea che piace anche al governatore Sergio Chiamparino. Di questo però ci sarà tempo e modo per discuterne.

E Torino? La città di fatto è fuori dai ‘Giochi’

Appendino vuole portare i due dossier in votazione al Consiglio Nazionale del Coni. Da Palazzo H, per usare le parole di Malagò, non c’è “nulla di ostativo” all’ipotesi voto. Tutti, sindaca in primis, sanno però benissimo che Torino ne uscirebbe con le ossa rotte. Declinato anche l’ultimo invito di Luca Zaia, governatore del Veneto, a tornare all’ipotesi tridente. “Io – dice la prima cittadina torinese – non ho niente contro Milano e Cortina ma sono una persona seria e, per quanto mi riguarda, il progetto a tre non lo è“.

Ultime schermaglie alle quali si guarda con grande interesse anche dall’altra parte del mondo, a Buenos Aires. Qui, in concomitanza con i Giochi Olimpici Giovanili, il Cio ha fissato la sessione dove verrano selezioni i progetti che entreranno nella ‘shortlist’ dalla quale uscirà a settembre 2019 la vincitrice.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che nel corso delle riunione sarà eletto membro del Comitato Olimpico, è pronto ad iniziare la sua sapiente opera di moral suasion. L’importante è partire con il piede giusto ed i corridori al via con i colori azzurri saranno solo e soltanto Milano e Cortina.

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