Strage del bus, inchiesta bis su Autostrade per l’Italia. La Procura: nella perizia una nuova ipotesi di reato

L'accertamento disposto dal tribunale di Avellino. Il pm ha chiesto di trasmettere gli atti in Procura, Paolo Berti, ex direttore tecnico del tronco dove si verificò il disastro irpino, e altri dieci dirigenti di Aspi

AVELLINO – C’è una notizia di reato. Per Luigi Buono, procuratore di Avellino, nella perizia disposta dal giudice Luigi Buono, c’è una nuova pista da seguire. Una traccia investigativa che coinvolgerebbe Autostrade per l’italia emersa nel processo sulla strage del bus.

La strage del bus

La consulenza all’attenzione degli inquirenti è saltata fuori durante l’istruttoria dibattimentale. Al centro dell’iter giudiziario c’è la tragedia del 28 luglio 2013. Un pullman di pellegrini sfondò le barriere del viadotto Acqualonga, nei pressi di Monteforte Irpino, precipitando da oltre 25 metri. Chi perse la vita quel giorno stava tornado da una gita tra Pietrelcina e Telese Terme.

La perizia

Il tribunale aveva commissionato una perizia per accertare la sicurezza del viadotto. Quegli atti se messi in relazione con altri verbali del cda di Autostrada per l’Italia, già acquisiti durante il dibattimento, e altre testimonianze formerebbero, secondo la Procura, una notizia di reato da approfondire. Al centro dell’ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti, c’è la gestione dei sistema di sicurezza.

Il pm Rosaria Cantelmo aveva chiesto la trasmissione in procura di quegli atti, incassando il sì dal tribunale.

Inchiesta bis (?) su Autostrade

La nuova inchiesta a carico di Autostrade potrebbe riguardare la manutenzione e lo stato dei new jersey che costeggiavano il viadotto Acqualonga. Ieri si è conclusa l’istruttoria dibattimentale del processo sulla ‘strage del bus’. Persero la vita 40 persone.

A giudizio, tra gli imputati, ci sono Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade, tornato alla ribalta per il disastro di Genova, Paolo Berti, ex direttore tecnico del tronco dove si verificò il disastro irpino, e altri dieci dirigenti di Aspi.  Berti ha reso dichiarazioni spontanee. In udienza ha chiarito che fino al 2012 non ci furono segnalazioni di problemi da parte delle ditte che avrebbero avuto tutto l’interesse a sostituire i new jersey in caso di anomalie.

Adesso tocca ai pm formulare le richieste di condanna o assoluzione per gli imputati.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome