NAPOLI – È con il piglio di una vera ‘pasionaria’ che il sottosegretario Pina Castiello si fionda sulla questione Bagnoli. La scelta del ‘megafono’ da utilizzare è oltremodo oculata, anche se la firma dell’’esecutore materiale’ disvela la paternità del ‘committente’.
Tra palazzinari e voglia di verde
Il blocco della nomina del nuovo commissario e, quindi, degli interventi di riqualificazione dell’area (oramai è chiaro a tutti) è conseguenza del conflitto che si consuma da anni tra interessi contrapposti: da una parte chi vorrebbe realizzare un angolo di Napoli restituito alla cittadinanza ed ai turisti di tutto il mondo (con il ripristino di quelle caratteristiche ambientali che ne fecero il paradiso in terra già dai tempi dell’impero romano), dall’altra i noti palazzinari che hanno già pronte milioni di tonnellate di calcestruzzo per fare business con piani di speculazione edilizia di portata planetaria.
La Lega vicina ai cementificatori
Da ambienti parlamentari trapela che M5S e Lega siano in totale disaccordo sulla vicenda, con i primi che sono propensi a incarnare istanze ambientaliste e con la Lega più vicina ai desiderata dei cementificatori.
O Bagnoli o morte!
Archiviata la pausa estiva, l’onorevole Castiello da Afragola sembra avere le idee chiare sulle priorità della sua azione di governo: o Bagnoli o morte! Non è ancora noto (?) da che parte voglia schierarsi, con gli speculatori oppure con chi tiene a cuore i temi ambientali. Di sicuro il viatico è di quelli che non lasciano dubbi; comprensibile per chi aspira a divenire tra quindici mesi governatore della regione Campania valutando come ‘necessario’ incamerare la simpatia, e soprattutto il sostegno, di quelli che lei ritiene essere i poteri forti.
