ROMA – La strategia espansiva non è temeraria, ha detto il ministro dell’economia Giovanni Tria all’assemblea di Assolombarda alla Scala. “Le nostre scelte non mettono a rischio i conti pubblici. E sulla manovra – ha continuato – sono convinto della stabilità del nostro impianto”. E riferendosi alle autorità dell’Ue ha ribadito: “Apriremo un dialogo costruttivo. Questa sera incontrerò a Roma Moscovici. La posizione di Milano e dell’Italia è centrale in Europa. Arte e imprenditoria sono tratti distintivi di Milano e dell’Italia agli occhi del mondo”.
La cultura italiana del lavoro piace
Secondo Treia i Signori dell’Ue “condividono la cultura del lavoro e del rischio e qui celebriamo i successi di un territorio e di imprese che si confermano come vera eccellenza italiana, motivo di orgoglio per tutta l’Italia”.
Boccia: la politica si riappropri di quanto di competenza
Parlando della manovra, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia sottolinea all’assemblea di Assolombarda. “Abbiamo detto che non ci spaventa un punto in più di sforamento. Purché non sia per aprire la campagna elettorale a gennaio. Il patto di stabilità deve essere un patto di crescita e di stabilità. La politica stia attenta alle dichiarazioni che generino ansietà. Si riappropri del suo primato che significa visione del Paese senza cavalcare le ansie”
Bonomi tifa Italia
Il presidente Carlo Bonomi di Assolombarda, sottolinea che “tifa da sempre per l’Italia”. E aggiunge: “Il clima sociale e culturale che ha portato al voto dello scorso 4 marzo non chiede alle imprese di mettere in campo forme di opposizione ai partiti e al Governo. Noi – sottolinea – non tifiamo per questo o per quello né contro questo o quello. Noi tifiamo per l’Italia da sempre. Le stime di maggior crescita del Pil del Governo non risultano credibili e il debito pubblico continuerà a salire”. “Il punto – spiega il numero uno della più grande associazione di industriali in Italia – è tutto qui, il Governo del cambiamento non ha prodotto una manovra di vero cambiamento e tutti comprendiamo che il dividendo che si ricerca è quello elettorale e non della crescita”.
Bonomi critico e chiede referendum
Affinché gli italiani si esprimano con un referendum per dire se vogliono pagare di tasca propria per Alitalia. Diciamo no a uno Stato che crede di poter rigestire il trasporto aereo – e aggiunge – abbiamo profuso sei volte l’ammontare di quello che il Venture Capital dà alle start-up in un anno e tutto questo per un vettore che perde 1,2 milioni di euro al giorno”.