Roma– Assolti tutti gli imputati nel processo legato allo smaltimento dei rifiuti a Roma: questa la decisione presa dal tribunale di Roma che così chiude il primo grado di giudizio per l’ex patron di Malagrotta Manlio Cerroni, e le altre sei persone coinvolte nella vicenda.
Accusati di associazione per delinquere e traffico illecito di rifiuti
La procura di Roma, secondo cui “la logica sulla quale si reggeva il sistema Cerroni era l’emergenza continua, che comportava grandi profitti per chi trattava i rifiuti e grandi danni per l’ambiente”, aveva chiesto per l’imprenditore 92enne una condanna a 6 anni di carcere.
Il processo davanti alla prima sezione penale, vedeva imputati anche l’ex presidente della Regione e stretto collaboratore di Cerroni, Bruno Landi (per il quale il pm Alberto Galanti chiedeva 5 anni di carcere), Francesco Rando, amministratore di diverse imprese riconducibili a Cerroni (chiesti 5 anni di carcere), il suo socio Piero Giovi (l’unico per cui la procura chiedeva l’assoluzione) e Giuseppe Sicignano, supervisore del gruppo per l’area di Albano Laziale presso la Pontina Ambiente (chiesta condanna a 4 anni), Luca Fegatelli, ex capo Dipartimento della Regione Lazio(chiesti 2 anni di carcere), Raniero De Filippis, fino al 2010 responsabile del Dipartimento del Territorio (chiesti 2 anni di carcere).
Dopo la sentenza di assoluzione Cerroni ha abbracciato in lacrime il suo legale, Alessandro Diddi che, insieme al collega Pier Gerardo Santoro, ha sottolineato il rammarico per una sentenza “giusta ma che arriva dopo anni faticosi, di cui anche la città paga oggi le conseguenze vista l’emergenza rifiuti che attraversa”.
“È sotto gli occhi di tutti che Roma, come la stampa italiana ed estera da anni impietosamente ci ricorda, è divenuta una discarica a cielo aperto e l’Ama è prossima alla Caporetto“, aveva detto stamani Cerroni, nelle dichiarazioni spontanee rese in aula, “e la mia mente e il mio spirito – aveva aggiunto – sono travagliati da cattivi pensieri di ribellione e di proteste clamorose per fare prendere coscienza ai più alti livelli del misfatto compiuto e dei tanti danni arrecati…non solo a me“.