Vibo Valentia, estorsione e incendio: arrestati padre e figli

La vittima è un avvocato vibonese

Vibo Valentia (LaPresse) – E’ in corso, dalle prime luci dell’alba, a Gerocarne, un’operazione dei carabinieri della compagnia di Serra San Bruno. Stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre soggetti. Sono rispettivamente padre e figli, ritenuti responsabili di estorsione aggravata continuata in danno di un avvocato vibonese. Del danneggiamento seguito da incendio di un capannone avvenuto nell’ottobre 2017 e detenzione e porto di pistola. Le indagini sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Serra San Bruno e coordinate dalla Procura Ordinaria di Vibo Valentia. I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.00 del 19 novembre 2018 presso il Comando Provinciale di Vibo Valentia.

Venti indagati a Brescia per estorsioni, droga, armi, incendi e riciclaggio

La polizia di Brescia, a seguito di indagini dirette dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Brescia nei giorni scorsi ha notificato un avviso di conclusione di indagine preliminari a carico di 20 soggetti. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso, incendio, traffico di sostanze stupefacenti. Ed anche di ricettazione, riciclaggio, corruzione e accesso abusivo a sistemi informatici. A carico di alcuni indagati sono state eseguite perquisizioni. Che hanno portato al sequestro di monili in oro, quadri, denaro contante, assegni bancari e altro materiale ritenuto di provenienza illecita.

In particolare all’interno di una pizzeria, riconducibile a uno di loro, sono state rinvenuti due fucili a canne mozze e due pistole a tamburo. Per le quali sono stati arrestati il proprietario e un suo dipendente. Per il locale, il questore di Brescia, ha disposto la chiusura per 30 giorni. L’attività investigativa è durata circa tre anni e condotta dalla squadra mobile. Ed è iniziata dopo il duplice omicidio, dell’agosto 2015, dei titolari della pizzeria ‘Da Frank’. E poi dagli iniziali sospetti di coinvolgimento nell’omicidio, poi risultati infondati a carico di un gruppo di origine campana.

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