Traffico internazionale di droga: dalla Locride al Sud America. Novanta arresti in cinque Paesi

La gigantesca rete si estendeva dalla Locride fino al Sud America, trovando 'respiro' nell'Europa centrale.

Cocaina a palate in Europa
Foto LaPresse

REGGIO CALABRIA – Un’indagine sconfinata, letteralmente, ha portato quest’oggi all’arresto di 90 persone. Un traffico internazionale di droga – e parecchie attività collaterali – sul quale si è poggiata la lente di ingrandimento degli inquirenti e delle forze dell’ordine. Il maxi-blitz è scattato contemporaneamente in cinque Paesi: Italia, Belgio, Olanda, Germania e Colombia. Ma la ‘regia’ si trovava sul versante jonico della Calabria.

Cocaina a quintali smistata in Europa dalla Colombia, 90 arresti in cinque Paesi

La gigantesca rete si estendeva dalla Locride fino al Sud America, trovando ‘respiro’ nell’Europa centrale. Droga, a palate, che ha invaso il Vecchio continente e che si è poi ‘trasformata’ in immobili, imprese, attività. Per la prima volta, l’indagine è stata portata avanti da una squadra comune, un ‘Joint Investigation Team’. Inquirenti e investigatori di Paesi diversi ma con un unico obiettivo: colpire la ‘ndrangheta. Non si è trattato di un lavoro di pochi mesi. Perché bisognava ricostruire un quadro che era più simile a un impero. Fatto di contatti, basi operative e logistiche, infiltrazioni. Reti di supporto in tutta Europa che hanno permesso di importare cocaina dalla Colombia, farla ‘girare’ e di riciclare e reinvestire.

La ‘regia’ delle cosche calabresi sul traffico internazionale di droga

Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, intestazione fittizia di beni. Per l’Italia, l’inchiesta è stata coordinata dalla procura nazionale antimafia e da quella di Reggio Calabria. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, i ‘registi’ sarebbero stati i Pelle-Vottari di San Luca. Nella maxi-retata sarebbe stato arrestato anche l’attuale reggente del Clan. I Pelle non si sarebbero mossi da soli. Ma con il supporto degli altri casati storici della Locride, come i i Letto di Natile di Careri e gli Ursini di Gioiosa Ionica. Coloro che, nelle informative della Dda, vengono definiti come pionieri del narcotraffico internazionale. Ciò che è emerso è il ritratto di un’organizzazione criminale terribilmente strutturata, che per smistare la droga in tutta Europa si sarebbe servita di ‘specialisti’ nella creazione di doppifondi per auto e camion di origine turca.

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