PARIGI – Ieri i gilet gialli sono tornati a protestare in Francia contro il governo Macron in quello definito da loro stessi come “l’assalto finale” all’Eliseo. La tensione continua a salire con il passare delle ore nel centro di Parigi, teatro di scontri tra i gilet gialli e le forze dell’ordine, che hanno fermato 720 persone. Più di 30 persone sono rimaste ferite, compresi tre agenti di polizia e due giornalisti del quotidiano Le Parisien.
Il momento del dialogo
In serata sono arrivate le dichiarazioni del governo francese. “È arrivato il momento del dialogo”, ha affermato il primo ministro Edouard Philippe. “Abbiamo promosso incontri di politici e continuerà anche a Matignon dove voglio incontrare questi francesi che protestano”. “È stata una violenza inaccettabile anche se tenuta sotto controllo grazie all’abnegazione delle forze dell’ordine”, ha invece commentato il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner. “Siamo stati in grado di spezzare lo slancio dei vandali. Centinaia di gilet gialli erano arrivati a Parigi per provocare danni”.
Oltre 1200 fermi giudiziari
Sono in totale 1.723 le persone identificate e interrogate durante le proteste dell’8 dicembre. Di questi, 1.220 sono state sottoposte a fermo giudiziario. I dati comunicati oggi dal ministero dell’Interno, parlano di 136mila manifestanti, con una partecipazione numericamente uguale a quella rilevata il primo dicembre.
Gli attacchi
Gli scontri I manifestanti hanno attaccato il Publicis Drugstore, sugli Champs-Elysées, e sono riusciti a smantellare la barriera che lo proteggeva, concentrandosi nella zona tra Avenue Marceau e Rue de Courcelles. Intanto, i pompieri sono dovuti intervenuti con gli idranti a Boulevard de Courcelles dopo che quattro auto hanno preso fuoco nella zona degli Champs-Elysées. I manifestanti hanno anche incendiato alcune barricate. Gli scontri tra gilet gialli e forze dell’ordine si sono registrate in diversi punti di Parigi e si sono estesi anche alle città di Lione, Nantes e Bordeaux.
Guerriglia urbana in tutta la Francia
A poche ore dall’inizio delle manifestazioni, la polizia francese aveva già fermato 278 persone nella capitale francese. Fin dalla mattina gli agenti stanno presidiando e controllando i punti i cui stanno convergendo i manifestanti. Prima dell’inizio delle manifestazioni, gli agenti hanno anche sequestrato maschere, fionde, e martelli e hanno lanciato i lacrimogeni per disperdere i manifestanti. L’indicazione delle autorità alle forze di sicurezza è di intervenire subito per evitare che i manifestanti si uniscano e che si creino scene di guerriglia urbana come avvenuto una settimana fa. Per l’occasione circa 8mila agenti hanno prestato servizio.
Assalto finale alla politica di Macron
Le manifestazioni si sono estese ben oltre la Francia: a Bruxelles si sono registrati i primi scontri tra la polizia e anche a Ventimiglia i manifestanti hanno bloccato il confine tra Italia e Francia. Quello di ieri è stato definito come “l’assalto finale” alla politica di Emmanuel Macron dagli stessi gilet gialli, che chiedono a gran voce le dimissioni del presidente francese. In Francia, sono 31mila le persone scese in strada per protestare contro il caro carburante del governo e 8mila si trovano nella sola Parigi, secondo quanto dichiarato dal ministero dell’Interno.