Milano – Sconti in discesa, in occasione dei prossimi saldi. Solo per le calzature restano stabili. Secondo lo studio dell’Unione nazionale consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, stimando il trend di quest’anno, l’abbigliamento registrerà un abbassamento dei prezzi del 20,8%, in diminuzione rispetto ai precedenti saldi invernali, quando lo sconto si era attestato al 21,1%. Nessuna variazione, invece, per le Calzature, che segneranno un ribasso del 20,7%, come lo scorso anno.
Nel complesso, per abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 20,8%, in calo nel confronto con gennaio 2018 (-21%). Nel dettaglio, il record della convenienza spetta alla voce Indumenti, che con -22,8% registra l’abbassamento dei prezzi maggiore, anche se in netta diminuzione rispetto ad un anno fa, -23,2%. Il ribasso minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture e altri accessori), con una flessione dei prezzi del 12,3%, in peggioramento rispetto ad un anno prima (-12,6%).
Per il presidente dell’UNC si riducono gli sconti praticati
“Purtroppo prosegue la tendenza ad una riduzione degli sconti praticati. Un errore da parte dei commercianti, considerato che lo scorso anno, sia per i saldi estivi che per quelli invernali, si era registrato un calo delle vendite, sia per l’abbigliamento che per le calzature”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “I commercianti fanno ancora in tempo a smentire le nostre previsioni, invertendo il trend. Se non vogliono registrare un flop nelle vendite, modifichino le loro intenzioni e ci sorprendano con sconti più alti”, prosegue.
“Sia chiaro, però, che come già fatto in occasione del Black Friday, segnaleremo tutti gli sconti farlocchi che ci saranno indicati dai consumatori, all’Antitrust, così che possa sanzionare i messaggi ingannevoli e le pratiche scorrette”, spiega il numero uno di Unc. Che conclude: “I dati Istat, infatti, attestano che i ribassi solitamente reclamizzati in vetrina, 70% e 50%, sono ben lontani da quelli effettivi. Insomma, la vecchia abitudine di far magicamente lievitare la percentuale di sconto, gonfiando il prezzo vecchio, è molto diffusa, troppo. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da sconti troppo elevati”.
(LaPresse)