Vicenza, sequestrato un laboratorio tessile in un appartamento: 1 denuncia

Presenti all'interno dell'appartamento circa 20 postazioni di lavoro e 3 dormitori

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Vicenza – La guardia di finanza di Vicenza ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza di un laboratorio tessile, in un appartamento a Malo (Vicenza), gestito da alcuni cittadini cinesi. In particolare, i militari della tenenza di Schio, con il supporto di funzionari dell’ispettorato territoriale del lavoro di Vicenza, hanno rilevato che parte dell’abitazione della titolare dell’impresa fosse adibita a laboratorio tessile, con circa 20 postazioni di lavoro e 3 dormitori.

I luoghi sono risultati privi dei canoni di salubrità, igiene e sicurezza. Hanno quindi eseguito il provvedimento d’urgenza, che ha riguardato un’area di circa 400 metri quadri, per evitare che la disponibilità dei locali costituisse pericolo per l’incolumità dei dipendenti che soggiornavano all’interno dei dormitori. Poi hanno denunciato la titolare, una 47enne cinese, per omessa redazione documento di valutazione dei rischi e non conformità dei luoghi di lavoro. Hanno inoltre inoltrato una segnalazione all’autorità giudiziaria per la presenza nell’immobile dei tre figli minori della donna.

A Prato i carabinieri hanno scoperto una cantina-laboratorio tessile pochi mesi fa

Una cantina agricola di Carmignano (Prato) era diventata un laboratorio tessile clandestino. Per questo i carabinieri, partendo da una segnalazione, hanno denunciato tre persone: il proprietario dell’immobile, che è un italiano, e due imprenditori cinesi. In concorso fra loro sono accusati di aver variato la destinazione d’uso dell’immobile e di aver violato le norme in materia urbanistica e igienico-sanitaria. Nella cantina hanno trovato 12 macchine per cucire, oltre ad abiti in fase di confezionamento e materiale vario di sartoria. La cantina era chiusa dall’interno e non sono stati trovati operai poiché la lavorazione avveniva in orari differenti. Un pannello in cartongesso mobile dava accesso a una scala collegata all’appartamento superiore. Locali e macchine sono finiti sotto sequestro.

(LaPresse)

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