Milano – La terra trema ancora in Sicilia. Questa volta il terremoto si è fatto sentire a sud dell’area etnea, nel Siracusano. Nella notte sono state registrate tre scosse. L’epicentro della più forte, di magnitudo 3.2, è stato localizzato dall’Ingv a due chilometri da Sortino e una profondità di 6 chilometri. La prima scossa, di magnitudo 2.7, è stata registrata alle 2.45. Mentre la seconda, di magnitudo 3.2, è arrivata due minuti dopo ed è stata la più forte. Alle 2.40, infine, è arrivata la terza scossa di magnitudo 2.7. Il cui epicentro era più spostato sulla costa siracusana.
La Sicilia continua a tremare dopo le scosse di Santo Stefano
La scossa, forte, di magnitudo 4.8 è arrivata alle 3.19 della notte di Santo Stefano dopo due giorni di eruzioni dell’Etna, accompagnate da uno sciame sismico, iniziate il 24 dicembre. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Viagrande, Trecastagni e Aci Bonnacorsi, nel catanese, con l’ipocentro a un solo chilometro di profondità. Il terremoto ha provocato danni agli edifici. E dieci feriti, tutti lievi, ricoverati in codice giallo, più altrettanti soccorsi per lo shock. I comuni più colpiti sono Zafferana Etnea, Santa Venerina, Acireale, Aci Sant’Antonio e Aci Catena. A Fleri, frazione di Zafferana – uno dei centri maggiormente danneggiati – due persone sono state estratte vive dalle macerie.
A Pennisi, frazione di Acireale, è crollato il campanile della chiesa Santa Maria del Carmelo. Ed è caduta la statua di Sant’Emidio, considerato il protettore dai terremoti. Mentre in località Piano d’Api sono state rimosse parti pericolanti della parrocchia Santa Maria della Misericordia. Oltre 150 gli interventi compiuti dai vigili del fuoco. Impegnati con squadre Usar – Urban search and rescue, specializzate in disastri, e unità cinofile, coadiuvati da sezioni operative arrivate dalla Calabria. Un tratto dell’autostrada A18 Catania-Messina, tra Acireale e Giarre, è stato chiuso precauzionalmente.
(LaPresse)