ROMA – Non è ancora pronto per l’approvazione il decreto che contiene i due provvedimenti chiave del governo, reddito di cittadinanza e quota 100. Così, nonostante fosse stato dato più volte per certo l’appuntamento di giovedì pomeriggio, il Consiglio dei ministri viene rimandato alla prossima settimana, probabilmente venerdì. O meglio, una riunione si è tenuta lo stesso, ma senza il piatto forte.
A rallentare la corsa del provvedimento c’è l’esame della Ragioneria generale dello Stato, che sta prendendo più tempo del previsto. Ma i motivi sono anche politici, come l’altolà della Lega sui fondi ai disabili. Se non ci sono non votiamo, avevano avvisato Salvini e i suoi dopo aver visto l’ultima versione del testo, uscita dal preconsiglio tecnico di martedì.
“I soldi per gli invalidi ci sono, l’ho detto anche a Salvini – è la rassicurazione di Luigi Di Maio – i 260mila invalidi che percepiscono un trattamento avranno accesso al programma del reddito di cittadinanza senza doversi riqualificare per il lavoro e avranno una pensione a 780 euro se sono da soli, mentre se stanno in un nucleo familiare il nucleo avrà 1300 euro e chi è in famiglia, per esempio la mamma, avrà la possibilita’ di stargli vicino senza dover cercare un lavoro“.
Insomma c’è un “tesoretto di 400 milioni”, che proviene dal rimodulamento delle risorse per l’assegno di cittadinanza – da 6,1 miliardi a 5,97 miliardi nel 2019 – perché alzando la soglia per gli stranieri a 10 anni “abbiamo ridotto la platea”, spiega il ministro del Lavoro.
Si cerca anche una soluzione al nodo del Tfr degli statali
Secondo la bozza di decreto, il Tfr andrebbe trattenuto fino al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. “Il ministro ancora una volta, in questo caso a distanza di meno di 24 ore, smentisce sé stesso dichiarando apertamente che si metteranno le mani nelle tasche dei lavoratori pubblici“, attacca la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commentando le parole della titolare della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che a differenza di quanto affermato martedì ha sostenuto che solo una parte degli interessi per avere subito la buonuscita sarà a carico dello Stato.
Intanto in una nuova bozza del testo, che dovrebbe reintrodurre il cda per l’Inps, spunta una nuova norma per la selezione della governance: il presidente e gli altri membri – quasi certamente 4 – saranno scelti tra dirigenti della Pa da porre “fuori ruolo”.
I tempi del decreto sono ancora incerti
Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha definito “possibile” il rinvio a venerdì prossimo, data plausibile anche alla luce dell’incrocio delle agende di premier e vicepremier.
Luigi Di Maio ha annullato il suo viaggio istituzionale negli Stati Uniti
Di certo il cambio di programma è un assist per il leader pentastellato che potrà rimanere a Roma a seguire l’iter del decreto, alla cui approvazione il M5s ha intenzione di legare un maxi evento nella Capitale. (LaPresse)