CASTELVOLTURNO – “Mo stammo a posto” commentò un uomo che aveva appena ricevuto un ‘favore’ sessuale da un impiegato. La scena avviene in Comune tra un dipendente e il padre di una donna che aveva presentato una pratica edilizia. Per il buon andamento dell’iter, stando a quanto contenuto nell’ordinanza cautelare eseguita ieri (CLICCA QUI PER LEGGERE), l’uomo che aveva presentato l’istanza offrì al dipendente dell’ente locale addetto alla pratica una prestazione sessuale. Era il 13 dicembre del 2016.
Nell’ufficio si trovano l’uomo che aveva presentato la richiesta di concessione della pratica edilizia e il dipendente del Comune. L’impiegato è seduto dinanzi la sua postazione di lavoro mentre l’uomo lo affianca alla scrivania. “E iamm dai, che caspita… mamma mia…è una cosa fuori misura” afferma l’impiegato comunale. L’esempio viene riportato negli atti dell’indagine con relative fotografie per far comprendere l’ambiente e la corruzione dilagante nel settore tecnico del Comune di Castelvolturno. Ottenuta la pratica edilizia tra l’altro, l’impiegato fa altre richieste sessuali all’uomo che acconsente. E in quel contesto, il dipendente del Comune pratica sesso orale all’uomo, nel suo ufficio in Comune, prima di consegnarli delle fotocopie.
Non solo sesso
Non solo sesso per concedere il visto ad alcune pratiche venivano concesse da alcuni dei dipendenti dell’ente locale. Anche favori di altra natura incassavano per imbastire carte false sulle questioni edilizie che si trovavano ad esaminare. In uno degli episodi riguardanti la trattativa sulla richiesta di Trapanese per il centro di addestramento marittimo si registra una riunione a cui prendono parte oltre all’imprenditore e al capo dei vigili anche il primo cittadino Dimitri Russo. Il sindaco rappresenta all’imprenditore che nulla può per intervenire nel provvedimento di sequestro adottato per la struttura realizzata nei Laghetti dopo il sequestro operato dalla polizia locale per difformità. E questo nonostante l’imprenditore avesse chiesto ripetutamente un intervento per far togliere i sigilli del sequestro in vista di una visita che avrebbe dovuto poi dare il via libera alla struttura.
“Quell’episodio avvenne nel mio ufficio, lo ricordo bene. Dopo quell’incontro tra l’altro Trapanese non solo lasciò l’attività a Castelvolturno ma ebbe nei mie confronti un atteggiamento di scherno addebitandomi un comportamento che gli avrebbe procurato a suo dire danni economici” ha commentato ieri il primo cittadino Dimitri Russo raggiunto telefonicamente. Nell’inchiesta sono riportate anche alcune telefonate ricevute dal sindaco su questioni legate a vari aspetti della vita amministrativa del Comune di Castelvolturno che però non hanno alcun rilievo penale per il primo cittadino che è completamente estraneo ai fatti contestati agli indagati.