Tria contro il Fondo monetario internazionale: “Il vero rischio è proprio l’Fmi con le sue politiche”

Il ministro risponde alle accuse provenienti da Davos e aggiunge: "Sbagliato parlare di manovra correttiva"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Giovanni Tria

DAVOS – Parlare di manovra correttiva “in questo momento è completamente sbagliato”. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, risponde al termine dell’Eurogruppo sui timori sollevati dalla Banca d’Italia nei giorni scorsi e alimentati dall’Fmi ieri. Sia via Nazionale sia l’istituzione internazionale con sede a Washington hanno tagliato la crescita del Pil dell’Italia di 0,4 punti percentuali ad appena lo 0,6%, facendo pensare all’ipotesi di una manovra correttiva in primavera per far quadrare i conti. “I nostri conti pubblici – sostiene Tria – non corrono alcun pericolo, prima di tutto perché il quadro di finanza pubblica è stimato su una crescita tendenziale dello 0,6%”. Tuttavia la stima del Pil 2019 del governo è ancora ufficialmente all’1% di crescita.

Le rassicurazioni del ministro

Tria rassicura però sul fatto che le correzioni si faranno solo “se le entrate e le uscite da noi stimate dovessero cambiare, ma non perché cambia la congiuntura”. Insomma, l’inquilino di via XX Settembre sostiene che un rallentamento non comprometterà il deficit “strutturale” che è quello che rientra nella trattativa con la Commissione Ue. Il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, è prudente su un via libera incondizionato all’Italia e avverte che “i rischi”, segnalati anche dal Fondo Monetario Internazionale, “sono aumentati negli ultimi mesi” e si dice “molto ottimista”, di “poterli risolvere in ambito politico, a patto che anche i decisori, tutti, ne siano consapevoli. E l’Italia, in questo senso, non fa eccezione”.

Duro commento contro le politiche dell’Fmi

Tria respinge politiche “restrittive” e dichiara che “bisogna mettersi a lavorare per la crescita”. Secondo il ministro dell’Economia “le opere pubbliche bloccate, quelle che devono ancora iniziare”, avranno risorse per ripartire perché “è importante” e “non si può più filosofeggiare su questo”. Tria contesta i ‘suggerimenti’ che arrivano a Roma da Washington. “Il vero rischio sono le politiche dell’Fmi”, dichiara. “Non credo assolutamente che oggi l’Italia sia un rischio per l’Europa, né un rischio globale”, precisa rispondendo a un passaggio specifico del World Economic Outlook, aggiornato oggi dal Fondo in occasione del forum economico Davos.

LaPresse/Awe/Lorenzo Allegrini

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