ROMA – Nel giorno dell’annuncio che attendeva dall’inizio del suo mandato, magistratura democratica, la corrente più di sinistra delle toghe, picchia duro. E’ mattina presto quando Matteo Salvini comunica un crollo verticale degli sbarchi: 95% in un anno.
Populismo e xenofobia in Italia, i dem lanciano l’allarme
Poche ore dopo, nella relazione che apre il congresso di Md, la segretaria Mariarosa Guglielmi dipinge un poco dignitoso affresco dell’Italia che sta vivendo un’ondata “di populismo e neonazionalismi, che, alimentando strumentalmente la percezione dell’invasione da parte degli stranieri, ha innescato una deriva xenofoba e razzista, e sta rimettendo in discussione i principi e i valori fondanti della democrazia europea”.
Poi si va ancora più nello specifico e si sottolinea che, dopo il voto del 4 marzo, il “radicalismo egualitario e camaleontico dell’antipolitica ha assecondato il ribellismo e gli umori del momento e sancito la sconfitta della sinistra. E ora può scendere a compromessi persino sulla pelle dei migranti abbandonati al loro destino in mare”.
Diciotti e Aquarius, le accuse a Salvini
Non dimentica, Guglielmi, il caso delle navi Diciotti e Aquarius, vicende sulle quali “abbiamo scritto una pagina nuova per il nostro Paese imboccando un percorso, sconosciuto e inquietante, distante dalla traccia culturale e simbolica sino a oggi mai abbandonata nella storia dell’Italia repubblicana”.
Occorre lavorare sui rimpatri
Il capo del Viminale non replica ma a rispondere ai suoi numeri (262 migranti in due mesi) ci pensa però Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio e deputato del Movimento 5 Stelle. Salvini, sostiene Brescia, “deve impegnarsi di più nei rimpatri” che sono “insufficienti”.
Il consiglio al vicepremier leghista
“Bisogna dunque offrire opportunità di regolarizzazione a chi in questi anni sul territorio ha dimostrato di volersi integrare. Solo così si combattono davvero illegalità e sfruttamento”. Infine un consiglio: “Vanno ascoltate le proposte di chi come la Comunità di Sant’Egidio conosce problemi e opportunità dell’immigrazione. Non possiamo fare gli errori del passato”.
(LaPresse/di Denise Faticante)