ROMA – Il memorandum italiano d’intesa con la Cina, ‘Belt on road’, è molto meno pregnante di tanti altri siglati bilateralmente da altri paesi europei e le regole di ingaggio italiane riguardo agli accordi con la Cina sono molto più severe e stringenti del documento di giorni scorsi dell’Unione Europea. E’ quanto è emerso durante la colazione di lavoro al Quirinale tra il capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte, in vista del Consiglio Europeo del 21 e 22 marzo. Naturalmente, si precisa, si guarda con attenzione alla posizione degli Stati Uniti, però bisogna anche ricordare che il famoso 5G non riguarda il memorandum.
Per il Movimento 5 Stelle tante polemiche sul nulla, mentre il 5G non riguarda il memorandum
“Evidentemente Anzaldi era distratto quando, negli anni passati, Renzi e Gentiloni dichiaravano di voler aprire ad una nuova via della Seta con la Cina. Renzi firmò addirittura ben venti accordi con il premier cinese Li Keqianq. Ma evidentemente all’epoca devono essersi distratti tutti, anche i giornalisti, visto che nessuno si scandalizzò per quella decisione. La verità è che il Memorandum of Understanding tra Italia e Cina servirà a riequilibrare la bilancia commerciale e farà crescere l’export verso il Paese asiatico.
Una grande occasione per il nostro Made in Italy, che non stravolgerà alcun assetto internazionale e non ci costringerà a svenderci a nessuno. Le opposizioni, PD e Forza Italia in primis che come sempre viaggiano a braccetto, farebbero bene a smetterla di prendere in giro gli italiani. E dovrebbero dire una volta per tutte quali sono i loro reali interessi. Schierandosi apertamente contro queste decisioni infatti, dimostrano di essere, nel migliore dei casi in malafede o, peggio ancora, di essere decisi a bloccare la crescita del Paese. Ma, a questo punto, sorge spontanea una domanda: per favorire chi?”.
(LaPresse)
