Provoca una strana sensazione la notizia dell’arresto del presidente grillino in Campidoglio. Perché al netto delle considerazioni che possono essere riassunte con la presunzione di innocenza, ci eravamo un po’ assuefatti agli scandali politici di ogni colore e genere. A quelli di corruzione, di clientelismo e persino a quelli sessuali che coinvolgono i nostri cosiddetti rappresentanti.
Gli ultimi episodi, però, hanno come protagonisti quelli che hanno sempre rivendicato l’appartenenza a un altro genere di primati. Insensibile alle lusinghe del potere e ai piaceri della carne, non contaminato da egoismi e desiderio di ricchezza, che non “tiene famiglia” né amici da sistemare. Un ordine monastico che prega e lavora gratis seguendo una sola regola: “Onestà, onestà”.
Niente coalizioni coi partiti: sono associazioni a delinquere. Niente immunità parlamentare: strumento del demonio. Niente stipendio: sarebbe come rubare. Al rogo sul sacro blog chi vende l’anima al diavolo per potere o denaro. E molti ci hanno creduto. Sono incompetenti, ma integerrimi. Inciampano sulla grammatica, ma se imbrogliano vengono espulsi. Non hanno esperienza, ma nemmeno malizia.
Il film che stiamo vedendo, però, è molto diverso dal trailer. Votati perché governassero da soli, si sono alleati con la Lega per brama di poltrone e potere. Criticavano Renzi perché usava le “supercazzole” alla Tognazzi per raggirare gli italiani. Hanno usato una supercazzola per confondere la base interpellata sulla mozione “Salva-Salvini”. E alla fine hanno votato per l’immunità parlamentare alla Camera e al Senato.
Criticavano gli altri per i favori agli amici e hanno messo in atto uno spoil system da far impallidire i papaveri della prima repubblica. Di Maio ha portato con sé a palazzo Chigi mezza Pomigliano d’Arco, amici che conosceva già ai tempi in cui distribuiva gazzose sugli spalti del San Paolo. Staremo a vedere se, come ha annunciato, tra una settimana i centri per l’impiego saranno altrettanto efficienti.
Hanno scacciato il comandante De Falco come un insetto fastidioso dopo averlo presentato come un eroe nazionale. Però hanno atteso l’autosospensione di una parlamentare coinvolta in una storia di sesso, bugie e videotape che farebbe arrossire Berlusconi: una casa piena zeppa di telecamere (pagate con lo stipendio che avrebbe dovuto restituire), un viavai sospetto di maschietti e video compromettenti.
Oggi ci ritroviamo a commentare l’ennesimo scandalo, che stavolta travolge il Comune di Roma. Tangenti, corruzione, appetiti privati che prevalgono sull’interesse pubblico. Niente di nuovo, certo. Ma stavolta è diverso. Questo è un macigno che si abbatte sulla speranza di cambiamento degli italiani. Che ai grillini avevano chiesto una sola singola cosa e hanno ormai capito di non aver ottenuto nemmeno quella: onestà.