ROMA – Un matrimonio in cui si continua a litigare, a discutere, dove ci si punzecchia a distanza e neanche troppo velatamente. Lega e M5S persistono nella polemica. E stavolta oggetto dello scontro sono le adozioni innescato dal congresso delle famiglie, in corso a Verona, che si concluderà oggi.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso le dichiarazioni del grillino Vincenzo Spadafora che al congresso per la famiglia aveva escluso in futuro nuove alleanze del M5S con la Lega.
L’attacco di Salvini sul tema delle adozioni
“Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono più di 30mila famiglie che attendono di adottare un bambino”, ha replicato Matteo Salvini. Da lì l’inevitabile effetto a catena: “Almeno le deleghe si dovrebbe leggerle prima di accusare qualcuno – ha tuonato Luigi Di Maio – visto che quella alle adozioni non è una delega del sottosegretario Spadafora ma che ha in capo il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro Fontana in compartecipazione. Evitiamo di dire cose inesatte”. Parole a cui Salvini aveva poi risposto prontamente: “Sulle adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio. Sarò il primo a stimolarlo perché siano più veloci”.
Repliche e polemiche da Palazzo Chigi
La tensione è salita poi quando da fonti del ministero della Famiglia è trapelato che “da oltre un mese il ministro Fontana ha chiesto di formalizzare la remissione della delega relativa alle adozioni internazionali a causa del fatto che il presidente Conte ha autonomamente indicato i componenti della struttura della Commissione Adozioni Internazionali”.
Altra benzina sul fuoco, dunque, e altro botta e risposta con Palazzo Chigi che ha smentito qualsiasi revoca delle deleghe. È chiaro che la situazione stia sfuggendo di mano. Le dichiarazioni di Conte che avevano aperto allo ius soli sono state la fiamma che ha scatenato l’inferno. E a questo punto è lecito chiedersi come tutto questo gioco allo scaricabile e le enormi polemiche di questi giorni possano davvero giovare all’attività del governo.