REGGIO EMILIA – I carabinieri Forestali di Reggio Emilia hanno eseguito, su delega della procura reggina, di ordinanze di misure cautelari personali e una serie di perquisizioni in abitazioni ed esercizi commerciali in 9 regioni, a carico degli associati. Nonché perquisizioni e sequestri a carico degli associati e di ulteriori 11 indagati nelle province di Reggio Emilia, Piacenza, Ravenna, La Spezia, Grosseto, Bergamo e Monza.
I provvedimenti eseguiti nell’ambito dell’operazione, denominata non a caso ‘Crudelia’ (dal nome della protagonista del noto film di Walt Disney ‘La carica dei 101’), scaturiscono da un’indagine nata a seguito di controlli su strada. E contestuali sequestri di centinaia di cuccioli di cani di razze pregiate, illecitamente introdotti nel territorio nazionale. Contestati i reati in danno degli animali e della pubblica fede, oltre all’associazione a delinquere a carico di tre presunti membri dell’organizzazione. I dettagli verranno resi noti nella conferenza stampa che si terrà alle 11 di oggi nell’aula informatica della Stazione carabinieri forestale in viale Regina Margherita 37 a Reggio Emilia.
Sequestrati centinaia di cuccioli di cani di razze pregiate
La polizia provinciale di Prato ha denunciato quattro persone, tutte di nazionalità italiana. Con le accuse di frode in commercio, maltrattamento e uccisione di animali, traffico illecito di animali da compagnia. A far partire le indagini è stata la denuncia presentata da un pratese che aveva acquistato un cane su internet, un barboncino Toy. Pagandolo 450 euro in contanti, senza ricevuta, e con la consegna dell’animale a un casello autostradale.
Il cagnolino, però, era in condizioni disperate, infestato da ascaridi e coccidi. Tanto che il giorno dopo è morto nonostante il suo nuovo padrone l’avesse portato immediatamente da un veterinario. Che aveva accertato che il cane in questione non era della razza dichiarata, non aveva pedigree né microchip. Aveva un’età diversa da quella dichiarata. E il libretto sanitario non aveva nemmeno il timbro del veterinario responsabile, come invece sarebbe obbligatorio.
(LaPresse)