Roma, il marmista nascondeva droga nei loculi del cimitero: arrestato

L’uomo è finito in manette per la detenzione dell’ingente quantitativo di stupefacente, nonché per la ricettazione e la detenzione illegale dell’arma

Foto Carlo Lannutti/LaPresse

ROMA – Nel pomeriggio di ieri la polizia di Roma ha notato un’auto transitare a grande velocità nel piazzale antistante al cimitero del Verano. Dileguandosi all’interno dello stesso. Insospettiti, i poliziotti hanno seguito l’auto iniziando un appostamento discreto.

Il pedinamento verso il cimitero del Verano

Dopo una lunga attesa, gli agenti, hanno notato che l’autovettura, anziché abbandonare il luogo, aveva fatto di nuovo ingresso all’interno. Andando a parcheggiare nell’area del Colle del Pincetto, l’area più antica e monumentale del cimitero a ridosso della Basilica di San Lorenzo fuori le mura. Gli investigatori hanno iniziato il pedinamento dell’autista e lo hanno visto entrare in alcune cappelle funerarie.

Cocaina e bilancini di precisione nei loculi

All’interno di una di esse, servendosi di una scala, si è avvicinato a un loculo iniziando ad armeggiare per rimuovere la pietra di chiusura. Gli investigatori sono intervenuti bloccandolo e scoprendo il contenuto celato dietro la lapide. Hanno trovato alcuni contenitori di plastica contenenti diversi involucri di cocaina, per un peso complessivo di 1.092 grammi. E che immessi sul mercato sarebbero valsi circa 110.000 dosi. Trovati inoltre bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente.

Il ritrovamento della pistola

A poca distanza dal loculo perquisito, gli agenti ne hanno poi notato subito dopo un altro, chiuso con le stesse modalità del primo. Nel quale è stata invece trovata una scatola in cartone contenente una pistola di provenienza furtiva ed un caricatore rifornito di cartucce calibro 9 x 21.

L’arresto a Roma

L’uomo, quarantaduenne romano, marmista di professione, è stato poi arrestato in flagranza per la detenzione dell’ingente quantitativo di stupefacente. Nonché per la ricettazione e la detenzione illegale dell’arma e del munizionamento. Ora è nel carcere di Regina Coeli.

(LaPresse)

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