Inps, nel 2019 balzo dei contratti stabili. E calano le nuove pensioni

Nuove pensioni in calo, nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in crescita e ore di cassa integrazione stabili

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

MILANO – Inps, nel 2019 balzo dei contratti stabili. E calano le nuove pensioni. Nuove pensioni in calo, nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato in crescita e ore di cassa integrazione stabili. E’ il quadro che emerge dalla nuova tornata di dati diffusi oggi dall’Inps, che ha pubblicato gli aggiornamenti all’Osservatorio Cig, all’Osservatorio ‘Monitoraggio dei flussi di pensionamento’ e all’Osservatorio sul precariato. Partendo da quest’ultimo, i contratti a tempo indeterminato stipulati nei primi due mesi del 2019 risultano oltre il doppio rispetto a quelli firmati nello stesso periodo dell’anno precedente: 208 mila contro 95 mila, per un incremento del 119,1%.

Volano anche le trasformazioni da contratti a tempo determinato a posti stabili, che mettono a segno un incremento del 72,6% confermando la tendenza in atto negli ultimi mesi. Numeri “assolutamente positivi” per i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro, che sottolineano come questi arrivino “dopo l’entrata in vigore del Decreto Dignità, quello che secondo opposizioni e commentatori vari avrebbe dovuto scatenare l’Apocalisse”.

Calano del 16% le pensioni

Venendo alle pensioni, quelle liquidate con decorrenza primo trimestre risultano in calo del 16,1% rispetto a un anno prima. Una differenza, spiega comunque l’istituto di previdenza, che in parte verrà colmata con lo smaltimento nel 2019 delle giacenze delle pensioni con decorrenza precedente, è riconducibile essenzialmente all’aumento del requisito di età richiesto per la liquidazione della pensione di vecchiaia per effetto dell’incremento di 5 mesi della speranza di vita.

Scende intanto anche l’importo medio: a 1.025 euro, dai 1.093 del primo trimestre dello scorso anno e dai 1.090 euro di tutto il 2018. Infine, la cassa integrazione. A marzo le ore complessivamente autorizzate sono state 21,8 milioni, in linea con lo stesso mese del 2018. I dati a riguardo, secondo il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, continuano però “a essere altalenanti”. Ad aumentare, osserva il sindacalista, sono infatti le domande di indennità di disoccupazione, che a febbraio segnano un incremento del 3,1%. “Segno – avverte Sbarra – che alcune aziende, esaurite la cassa integrazione, stanno passando ai licenziamenti”.

(Marco Valsecchi – AWE/LaPresse)

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