MILANO – Ogni anno il fumo causa otto milioni di morti nel mondo, e il fumo passivo provoca un milione di vittime. Sono i dati principali che emergono dallo studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità, pubblicato in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, che si svolgerà in tutto il mondo il 31 maggio. Tra il 2000 e il 2016, il tabagismo è diminuito globalmente, scendendo dal 27% al 20%. Ma si è comunque indietro, sottolinea l’Oms, sugli obiettivi fissati a livello internazionale di una riduzione del 30% entro il 2025. Se si continua al ritmo attuale, la riduzione dei fumatori a livello globale sarà ‘solo’ del 22%.
L’Organizzazione mondiale della Sanità lancia l’allarme
Il fumo di tabacco, sottolinea l’Oms, è la causa più comune di cancro al polmone, e causa ogni anno, soltanto per questa patologia, circa 1,2 milioni di decessi. I fumatori sono fino a 22 volte più esposti alla possibilità di sviluppare cancro ai polmoni nella loro vita, rispetto ai non fumatori. Anche i non fumatori, che però sono esposti a fumo passivo a casa o sul posto di lavoro, presentano un rischio del 30% più elevato di sviluppare la malattia. In ogni caso, sottolinea lo studio, non è mai troppo tardi per smettere, e dopo 10 anni senza tabacco, il rischio di cancro ai polmoni è ridotto a circa la metà di quello di un fumatore.
Non solo il cancro tra i rischi del fumo
Ma non è solo il cancro a preoccupare l’Oms. I fumatori sono infatti molto più esposti al rischio di asma, di malattie polmonari ostruttive croniche e, specialmente in alcune aree del mondo, di sviluppare forme letali di tubercolosi.
A preoccupare è anche il fumo passivo
L’Oms lancia soprattutto l’allarme sul fumo passivo: “Prima ancora che imparino a camminare, i bambini possono iniziare a subire gli effetti dell’esposizione al fumo di tabacco. Neonati nati da madri che fumano o da donne che sono esposte al fumo passivo durante la gravidanza, è probabile che soffrano una ridotta crescita e funzionalità dei polmoni”.
Quando il fumo del tabacco viene inalato, le strutture che spazzano via il muco e la sporcizia dalle vie aeree sono paralizzate. E permettono, spiega l’Organizzazione, alle sostanze velenose contenute nel fumo di tabacco di farsi largo nei polmoni più facilmente.
Gli effetti del fumo
Gli effetti dannosi sono quasi immediati. Per questo, conclude l’Oms, smettere di fumare salva vite umane e molti dei danni ai polmoni con il tempo si riparano. Le funzionalità polmonari migliorano già dopo due settimane quando si smette. Abbandonare il fumo da tabacco non appena possibile è quindi essenziale per prevenire l’insorgere di malattie croniche, che sono potenzialmente irreversibili una volta sviluppate.
(LaPresse)