TORRE ANNUNZIATA – Rifiuti speciali trattati come non si dovrebbe e lavoro nero. Questa la doppia molla che ha fatto scattare un provvedimento importante nella zone del vesuviano. Sono infatti ben otto i complessi industriali sottoposti a sequestro nell’area predetta.
Lo stoccaggio illecito di rifiuti e il lavoro nero
In questi le fiamme gialle hanno trovato oltre milleseicento tonnellate di rifiuti speciali illecitamente stoccati e ventisei lavoratori in nero. Un bilancio importante, dunque, per l’operazione condotta dal gruppo della guardia di finanza di Torre Annunziata, un’operazione che è stata messa in atto nell’ambito del contrasto all’abusivismo commerciale e ai reati ambientali.
Sono diverse, infatti, le situazioni monitorate costantemente dalle fiamme gialle e più in generale dalle forze dell’ordine. Soprattutto nel campo dei reati ambientali che per molti, troppi anni, hanno devastato intere aree nella provincia di Napoli. Nel caso specifico, poi, l’attività di controllo della guardia di finanza ha consentito di accettare un modus operandi completamente fuorilegge. Le aziende, infatti, si avvalevano di manodopera in nero e in alcuni casi operavano in totale assenza di qualsiasi autorizzazione al trattamento dei rifiuti. Si tratta particolarmente di capi di abbigliamento dismesso da selezionare, stipato in buste di plastica e indistintamente collocato insieme ai rifiuti derivanti dalle operazioni di cernita e taglio.
Le verifiche condotte negli impianti
Nell’ambito delle verifiche è stata peraltro rilevata anche la completa mancanza di locali e macchinari idonei a consentire l’igienizzazione degli indumenti. In altri casi ancora, le imprese, nonostante fossero dotate delle previste autorizzazioni, operavano in maniera illecita, stoccando quantità di rifiuti di gran lunga superiori a quelle consentite. Reato ambientale, dunque, ma anche completa mancanza delle condizioni di sicurezza in tema igienico-sanitario. Una situazione sconcertante, nella quale, come spesso accade, venivano evidentemente preferiti interessi economici personali rispetto ad altri decisamente più importanti. Per tutto questo le fiamme gialle che hanno condotto l’operazione hanno denunciato dieci persone.