TRAPANI – Perquisizioni a tappeto per trovare i complici di Matteo Messina Denaro, il super latitante primo nella lista dei ricercati più pericolosi d’Italia. L’operazione delel forze dell’ordine ha viso impegnati 130 uomini del Servizio Centrale Operativo di Roma e delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani coordinati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Palermo. Il blitz è partito questa mattina nei comuni della provincia di Trapani, tra Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna e Campobello di Mazara. Sono in totale 19 le persone che risultano indagate. L’obiettivo è trovare i complici del boss e risalire a elementi utili per la sua cattura.
Il ministro dell’Interno sul blitz: “Nessuno spazio per i criminali”
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato in un tweet la maxi operazione contro i fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. “Impegnati più di 130 donne e uomini del Servizio Centrale Operativo di Roma e delle Squadre Mobili di Palermo e Trapani coordinati dalla Dda di Palermo. Grazie a inquirenti e Forze dell’Ordine: oggi presiederò altri due comitati nazionali per l’Ordine e la Sicurezza con un focus su Campania e Sicilia, dopo quelli di ieri dedicati a Puglia e Calabria. Nessuno spazio per i criminali!”.
A Castelvetrano l’ultimo indirizzo del boss
Si torna a cercare a Castelvetrano, piccolo comune della Sicilia occidentale, famoso per aver ospitato l’ultimo indirizzo ufficiale del super latitante di Cosa Nostra nel 1993, ormai 26 anni fa. Ora Messina Denaro ha oggi 57 anni, è stato condannato all’ergastolo per le bombe esplose all’inizio degli anni ’90 tra Roma, Milano e Firenze per le quali è stato condannato all’ergastolo, prima di sparire. Secondo gli inquirenti è ancora lì che bisogna cercare. A metà aprile è stato arrestato l’ex sindaco Antonino Vaccarino, accusato di favoreggiamento. In manette anche due militari dell’Arma cui viene contestato anche l’accesso abusivo al sistema informatico. La Dda ritiene abbiano passato informazioni al boss.